Si continui a cercare la verità sugli errori fatti durante il Covid
Troppo comodo archiviare le indagini sui decessi sospetti per coronavirus. A Firenze il gup sembra essere pronto a mandare in soffitta 28 procedimenti. La ricerca della verità non può fermarsi ai fascicoli penali: gli errori nel gestire l’emergenza sono evidenti. Troppo comodo chiudere il capitolo pandemia. Per chi ha perso un familiare e per chi ancora oggi fa i conti con disabilità o morte dopo le dosi di vaccino, non è ammissibile. E anche per tutti coloro che hanno dovuto sopportare in silenzio gli inutili lockdown di Giuseppe Conte e poi l’apartheid vaccinale dell’ex ministro Speranza e di Draghi, non è accettabile. Non è accettabile che siano stati imposti vaccini per poter lavorare, per poter prendere un bus, per entrare in un bar o in un negozio. Non è accettabile che i nostri ragazzi siano stati ricattati per poter prendere un mezzo di trasporto per recarsi a scuola, per frequentare la palestra o in seguito per poter partecipare ad un’uscita scolastica. Dal 6 agosto 2020 il green pass diventava obbligatorio nel nostro Paese anche per i ragazzi dai 12 anni in su, obbligati ad esibirlo per poter accedere anche a un museo. Non fu per loro un obbligo esplicito, ma di certo un ricatto per avere la libertà di vivere. Tutto questo non deve essere dimenticato, chi era al governo allora, ora ci deve dare delle risposte. Per questo serve la commissione d’inchiesta in Aula.
Comunque non c’è pericolo che lo faccia. Infatti Papa Francesco ha esplicitamente proibito di «fare proselitismo».