La Verità (Italia)

In giro c’è troppo pessimismo sulla Nazionale di Spalletti

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«Siamo sempre stati squadra». Il bilancio di Luciano Spalletti dopo le amichevoli contro Venezuela ed Ecuador riassume bene l’aspetto più importante emerso dal doppio test in vista degli Europei di giugno: la squadra ha già recepito bene le direttive di Spalletti e i giocatori sanno sempre cosa fare. Certo, perché riescano a farlo con maggiore efficacia ci vuole ancora un po’ di tempo: ci sono stati, contro avversari modesti, troppi alti e bassi. Il ct ha bisogno di lavorare con la squadra con più continuità e sarà decisivo il ritiro prima dell’inizio del torneo. Ricordiamo­lo, perché sento troppo pessimismo in giro: non dimentichi­amo che anche Mancini non aveva a disposizio­ne grandi campioni, eppure ci siamo laureati campioni d’europa. Il minimo che possiamo fare è pensare che il titolo lo difenderem­o con onore. Altro elemento importante: Spalletti,

nonostante abbia finora lavorato pochissimo con la squadra, ha però già le idee chiare su chi portare in Germania: «Molti dei giocatori che ho convocato per le due amichevoli. Devo solo riflettere su alcuni rimasti fuori perché nell’under 21». In difesa sicuri sono i centrali Bastoni e Mancini, poi Dimarco, Di Lorenzo e Darmian. Tra i terzini se la giocano Bellanova e Udogie, mentre per gli altri due centrali la lotta è tra Buongiorno, Gatti, Scalvini e Calafiori. A centrocamp­o ci saranno Barella, Cristante, Frattesi, Jorginho Pellegrini e uno tra Locatelli e Bonaventur­a; tra gli esterni i dubbi sono tra Politano, Orsolini, Zaccagni. In attacco Chiesa, Raspadori e Retegui, il centravant­i titolare che ci serviva. Ma sono ancora tante le incertezze su chi può essere tra Scamacca, Immobile e Kean l’alternativ­a.

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Di CESARE LANZA

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