Tiroidite, lupus, sclerosi multipla: quando il corpo si «spara» addosso
In aumento le malattie autoimmuni, causate da un sistema di difesa «impazzito»
Pubblichiamo di seguito un estratto dell’articolo Eccesso di difesa di Maddalena Bonaccorso, presente sul numero di Panorama da oggi in edicola, riguardante le malattie autoimmuni. Queste patalogie sorgono a seguito di un malfunzionamento del sistema immunitario, la cui causa è ancora incerta.
A volte capita che il nostro sistema immunitario si metta in testa di fare «il fenomeno», diventando aggressivo senza criterio.
E per noi sono guai: gli anticorpi, come soldati impazziti, invece di concentrarsi su virus e batteri colpiscono le cellule sane, intaccando polmoni, intestino, reni, vasi sanguigni e altri organi, e provocando complessi processi infiammatori. Sono le malattie autoimmuni: secondo i dati dell’iss, hanno oggi in Europa un’incidenza di 4.000 casi ogni 100.000 abitanti, in continua crescita negli ultimi anni: colpiscono soprattutto donne e giovani, affetti sempre più spesso da tiroidite, lupus, sclerosi multipla, artrite reumatoide, per citare le più diffuse, cui si affiancano patologie infiammatorie dell’intestino (malattia di Crohn e colite ulcerosa), psoriasi e spondiloartriti in cui la base autoimmune è ancora poco chiara.
Le ragioni di questo aumento sono incerte: «C’è un’ipotesi ambientale» spiega Silvio Danese, direttore dell’unità di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’ircss Ospedale San Raffaele. «Per esempio l’uso eccessivo di antibiotici, che potrebbero distruggere ceppi di flora intestinale con funzione protettiva, o l’incremento del consumo di cibi ultra processati. Ma non abbiamo ancora evidenze scientifiche sufficienti a “dare la colpa” a un fattore piuttosto che a un altro».
Quello che è certo è che le patologie autoimmuni variano molto, nella gravità, nel tipo di organo colpito, nella prospettiva di cura e di filoni di ricerca: «Dentro questa grande categoria di malattie» dice Carlo Selmi, responsabile Unità operativa Reumatologia e immunologia clinica dell’ircss Istituto clinico Humanitas di Milano e docente di Humanitas University, «ne troviamo alcune organo-specifiche: come la tiroidite, oggi la malattia autoimmune più frequente al mondo, in Italia colpisce l’11 per cento delle donne, e altre più sistemiche e pericolose, perché possono impattare su molti organi e tessuti. È il caso del lupus eritematoso sistemico: chiunque abbia visto il
Dr. House ne ha sentito parlare, perché è un’ipotesi diagnostica che si fa spesso, può colpire qualsiasi organo e manifestarsi in molti modi diversi». […] Alla fine, è tutta una questione di tolleranza, verso ciò che può essere estraneo all’organismo. Il nostro sistema immunitario, infatti, si è sviluppato per due motivi: da un lato difenderci dalle infezioni, e dall’altro tollerare ciò che è innocuo.
[…]Malattie autoimmuni in crescita soprattutto tra i giovani sono, per esempio, la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn, che colpiscono entrambe l’apparato gastrointestinale: «L’intestino è l’area di contatto con il mondo esterno più ampia» dice ancora il professor Danese. «Fin da quando iniziamo ad alimentarci, impara a riconoscere ciò che è nocivo da ciò che non lo è. Se entra un alimento buono, i «poliziotti» di guardia lo fanno passare, se arriva la salmonella, o un altro patogeno, li bloccano. In caso di rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn la difesa diventa aggressiva, inizia a creare ulcere, sanguinamenti, cattiva funzione intestinale, fino ad arrivare - nei casi più gravi - alla distruzione dell’organo».
Perché molte di queste patologie colpiscano le donne è dovuto a fattori evolutivi: la nostra specie deve tutelare il sesso femminile per la riproduzione. E siccome fino a pochi decenni fa, la prima causa di morte al mondo erano le infezioni, il sistema immunitario ha fatto in modo che le donne avessero un meccanismo di risposta più efficace. E quindi più reattivo, nel bene e nel male. […] Già, perché dalle autoimmuni non si guarisce mai: ma si può cercare di tenerle sotto controllo. E dal momento che derivano proprio da un abnorme funzionamento del sistema immunitario - provare in qualche modo a «rinforzarlo» (ammesso che sia possibile farlo dall’esterno) è il contrario di una buona idea: «La maggior parte di noi non ha bisogno di rinforzare in alcun modo le proprie difese» continua Danese. «[…] Quello che possiamo fare, per cercare di prevenire problemi, è invece combattere l’obesità che fa peggiorare tutte le patologie mediate dal sistema immunitario. In alcune ne aumenta anche il rischio».
Non abbiamo bisogno di un sistema immunitario «potente», anche se l’aggettivo ci sembra accattivante, bensì equilibrato. Capace di imbracciare le armi solo quando c’è una guerra in vista, e non per eccesso di difesa sparando a casaccio, senza poi fermarsi.