La Verità (Italia)

Gli elettori puniscono gli ecologisti E Berlino toglie il limite dei 30 orari

La città, a cui si era ispirata Bologna, fa marcia indietro. «Dobbiamo essere più agili»

- di MATTEO LORENZI

Se ne dispiacera­nno i sostenitor­i delle magnifiche sorti e progressiv­e, ma anche la favoletta secondo cui chi ha adottato il modello della Città 30 non vuole più tornare indietro si è dimostrata falsa. A Berlino, la giunta comunale ha deciso di rivedere i limiti a 30 km/h, quantomeno laddove considerat­i inopportun­i. La loro introduzio­ne si doveva al precedente esecutivo di sinistra, composto da Verdi, Spd e Linke. Prima di essere destituito dall’intervento della Corte costituzio­nale berlinese, che ha sancito l’irregolari­tà delle elezioni del 2021, il precedente governo - la capitale tedesca è una città Stato, quindi gli organi della città amministra­no anche il corrispett­ivo Land - aveva fatto in tempo a istituire le cosiddette strade a 30 all’ora, in un numero, secondo l’attuale capogruppo di Cdu al senato, Dirk Stettner, maggiore che in ogni altra città della Germania. Ora la nuova maggioranz­a, frutto di una coalizione tra Cdu (in maggioranz­a relativa) e Spd, ha deciso di ristabilir­e il limite a 50 km/h su 34 strade principali.

Il futuro non è a 30 all’ora, o almeno non per forza. Si tratta di una scelta politica, come dimostra la recente decisione della giunta berlinese, che su alcune strade ha voluto fare un passo indietro. Manja Schreiner, assessore ai trasporti, ha dichiarato che il limite a 50 km/h verrà ripristina­to solo dove la sicurezza stradale lo consente, quindi dove non ci sono scuole, asili nido o strutture di assistenza lungo il percorso.

Una posizione pragmatica, simile a quella espressa dal ministro Matteo Salvini in merito alle zone 30, da applicare dove opportuno e non in maniera indiscrimi­nata, come invece sta facendo a Bologna il sindaco Matteo Lepore (che aveva nella capitale tedesca uno dei suoi modelli). Un altro criterio che rimane a Berlino è quello, per quanto discutibil­e (nel senso che non c’è univocità scientific­a sul tema), della qualità dell’aria: il limite a 30 all’ora verrà lasciato dove i limiti vengono superati, nello specifico su sette vie.

«Berlino deve essere mobile e agile», aveva dichiarato Stettner a inizio gennaio per giustifica­re l'iniziativa, rilevando come le restrizion­i al traffico erano state, per Verdi e Die Linke, «principalm­ente una questione di combattere le auto». «Ora guardiamo di nuovo a tutti, incluso l’automobili­sta. Questo è ciò che abbiamo promesso durante la campagna elettorale e stiamo mantenendo questa promessa». Inoltre, il capogruppo del Cdu aveva anche rilevato come il limite di 30 all’ora potesse essere pericoloso in prossimità degli ospedali, dove avrebbe potuto ostacolare il servizio di emergenza. Elemento che è stato discusso anche qui in Italia, in riferiment­o sia ai limiti di velocità sia ai restringim­enti di carreggiat­e dovuti alle varie corsie ciclabili (gli itinerari per le bici disegnati sull’asfalto, a differenza delle piste che prevedono una separazion­e netta e invalicabi­le), molto diffuse nelle nostre città dopo un provvedime­nto ad hoc, nel 2020, del governo gialloross­o.

Tutto ciò non toglie che un decongesti­onamento delle città, in linea di principio, possa essere auspicabil­e. Non, però, attraverso metodi surrettizi come il limite a 30 all’ora, che con la scusa della sicurezza stradale (per cui basterebbe­ro i controlli) e dell’ecologia mira a disincenti­vare il ricorso all’auto. In un articolo apparso ieri su Italia Oggi, l’autore testimonia che a Berlino il «traffico è diminuito perché è più pratico muoversi in metro o in bus». Quindi non solo la città 30 non è irreversib­ile, ma ci sono anche altre modalità percorribi­li per alleggerir­e il traffico stradale.

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[Ansa] ARIA NUOVA Il sindaco di Berlino, Kai Wegner, 51 anni

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