Sull’attacco a Mosca è lecito coltivare dubbi sui mandanti
Il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo un paio di round col sacco legato al muro per evitare che rimbalzi, tende la mano a Vladimir Putin e offre collaborazione per la lotta al califfato. Tutta la Comunità europea si affanna ad addossare la responsabilità dell’attacco a Mosca all’isis e a ribadire come l’ucraina sia assolutamente estranea all’attentato di Mosca e in sottofondo, dalla costa Est degli Stati Uniti, rimbalzano le informazioni dei servizi americani secondo cui «L’ucraina non c’entra». Questa insistente sicumera, nonostante un certo numero di indizi che meriterebbero almeno una profonda e attenta riflessione, non fa altro che alimentare il sospetto che «l’interpretazione» occidentale contenga più dubbi che verità. Anche perché questa storiaccia assomiglia parecchio a un altro fattaccio accaduto nei fondali del mare del Nord nel settembre del 2022. «Non è stata l’ucraina», dicevano gli americani. «Non sono stati gli americani», dicevano dalla Commissione europea. «Sono stati i russi», dicevano tutti in coro. Poi, dopo molti mesi, la stampa americana, quella importante vicina ai democratici, ha squarciato il velo della menzogna e sappiamo poi come è andata a finire: nel silenzio. Al momento, l’unica certezza è rappresentata dalla cattura dei responsabili, in fuga verso l’ucraina, quattro figuri sicuramente circuiti e coinvolti in un gioco più grande di loro e ricompensati con una cifra che, al cambio attuale, non raggiungerebbe nemmeno i famosi «30 denari». A noi, che coltiviamo ancora il piacere del dubbio, non rimane che ricordare che «a pensare male si fa peccato ma…», come diceva qualcuno che se ne intendeva.
email sul «pensare di riaprire le scuole in presenza è arduo», sul coprifuoco e chiusure delle scuole «per non uccidere l’economia», hanno portato i ragazzi a essere problematici e a rinunciare agli studi. Anche su questo la commissione Covid servirà per fare chiarezza. mio avviso rispondere alla giustizia per le gravissime responsabilità che ha avuto, c’è persino indifferenza, incuranza, non gli dicono proprio niente.
Monselice (Padova)