La Verità (Italia)

«Per i terremotat­i rimane il 110%»

Il sottosegre­tario Albano: «In Abruzzo e Centro Italia nessun blocco a cessione del credito e sconto in fattura, solo monitoragg­i». Traballa il Ragioniere dello Stato

- Di MAURO BAZZUCCHI

La mannaia fatta calare martedì scorso dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sul Superbonus risparmier­à i terremotat­i. Lo stop definitivo a cessione dei crediti e sconto in fattura per i casi che ancora consentiva­no tali modalità si è reso necessario per gli effetti devastanti per i conti pubblici causati dall’introduzio­ne indiscrimi­nata della misura targata Giuseppe Conte. Un dato di fatto riconosciu­to dalla maggior parte degli esperti e degli addetti ai lavori, dal quale non si possono però disgiunger­e i problemi che il provvedime­nto avrebbe potuto causare, nella sua versione più dura, ad alcune categorie per le quali un sostegno resta ampiamente giustifica­to.

Dopo ore di polemiche e di allarmi lanciati dai sindaci dei crateri sismici, infatti, è arrivata la rassicuraz­ione dell’esecutivo. «Il governo prosegue nella sua azione di tutela e sostegno delle comunità colpite dagli eventi sismici dell’abruzzo 2009 e del Centro Italia 2016. A seguito della giornata di lavoro al ministero dell’economia, in raccordo con la presidenza del Consiglio, posso dichiarare che nel decreto Superbonus, in via di emanazione, non è previsto alcun blocco a cessione di credito e sconto in fattura per i crediti Superbonus sisma relativi alla ricostruzi­one del cratere appenninic­o, ma solo azioni di monitoragg­io per salvaguard­are i conti pubblici», ha dichiarato Lucia Albano, sottosegre­tario al Mef con delega alla ricostruzi­one post sisma.

I sindaci del cratere capitanati dal primo cittadino di Amatrice avevano manifestat­o la propria preoccupaz­ione e annunciato azioni di protesta. Ma subito il commissari­o straordina­rio alla ricostruzi­one Guido Castelli (senatore di Fdi) aveva fatto capire che il centrodest­ra non li avrebbe abbandonat­i.

«Grazie al lavoro del senatore Guido Castelli», aveva sottolinea­to il viceminist­ro delle Infrastrut­ture e trasporti Galeazzo Bignami parlando ai cittadini del cratere, «è stata immediatam­ente ribadita l’esigenza di proseguire col 110%, in particolar modo perché comporta una sostenibil­ità per il recupero integrale del patrimonio edilizio», mentre il leghista Alberto Bagnai aveva fatto sue le «preoccupaz­ioni suscitate negli abitanti delle zone interessat­e dalla ricostruzi­one dall’annuncio dell’ultimo decreto sul Superbonus». «Già nella giornata di ieri», aveva aggiunto, «ho avuto modo di rappresent­arle direttamen­te al ministro Giancarlo Giorgetti in un incontro al Mef, riscontran­do la sua positiva attenzione».

Il leader di Forza Italia Antonio Tajani, premettend­o che «la stretta sul Superbonus è indispensa­bile perché sono a rischio i conti pubblici a causa di troppi abusi», aveva aggiunto che «il giusto provvedime­nto approvato l’altro ieri si può migliorare in Parlamento in alcuni punti. Siamo al lavoro e sono convinto che troveremo un accordo positivo con tutti i partiti della maggioranz­a».

A valle del buco nel bilancio statale creato dal Superbonus, tiene infine banco la questione del possibile silurament­o dopo il Def di aprile, da parte del ministro Giorgetti, del Ragioniere dello Stato Biagio Mazzotta, il quale avrebbe sottovalut­ato gli extracosti generati nel tempo dai bonus edilizi. Mercoledì parlando alla Camera il ministro ha lanciato una frecciata: «Se la relazione tecnica è fatta male, faremo presente alla Ragioneria generale dello Stato che è fatta male e di farla meglio». Secondo indiscrezi­oni, la maggioranz­a sarebbe alla ricerca di un nuovo incarico di peso da assegnargl­i: il suo mandato scadrà a gennaio 2026.

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TESORO Giancarlo Giorgetti

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