La Verità (Italia)

Quando pure il Papa era contrario alla profilassi obbligator­ia

Il rimedio anti vaiolo aveva limiti ed effetti collateral­i. Perciò Leone XII rifiutò di imporlo

- Di SILVANA DE MARI

(...) di spazzatura diventaron­o fogne a cielo aperto, per il tripudio di milioni di topi e di milioni di insetti che, posandosi prima sugli escrementi, poi sul poco cibo, trasmettev­ano ogni possibile malattia. I turni degli operai in fabbrica o in miniera, quindi lontani da luce solare, erano di 12 o 16 ore. Anche i bambini lavoravano, lontani pure loro dalla luce del sole e con ore di sonno insufficie­nti. Nelle lunghe fabbriche, oltre alla carenza di vitamina D per mancanza di sole, c’era anche la presenza di vapori, fumi, sostanze tossiche, a cominciare dall’arsenico, largamente usato in moltissime manifattur­e. C’era il rischio di incendi, crolli, incidenti sul lavoro. Nelle miniere, bambini spesso rachitici per mancanza di sole dovevano spostare i sacchi di carbone.

Su questa umanità malnutrita, macilenta e rachitica, le epidemie erano spaventose. Tutti sognavano di risolvere il problema. E quando Edward Jenner arrivò con la sua vaccinazio­ne antivaiolo­sa, tutti credettero di aver trovato la bacchetta magica. La vaccinazio­ne antivaiolo­sa di Jenner, la prima vaccinazio­ne su grande scala, viene descritta su tutti i nostri libri come un grande passo per l’umanità, ma ebbe pure dei lati oscuri.

Jenner notò che quelli che avevano sulle mani le pustole del vaiolo delle vacche - vaiolo vaccino - non si ammalavano di vaiolo umano. Jenner provò la sua teoria su un bambino (questo, in realtà, è assolutame­nte ignobile), il figlio del suo fattore, che quindi non poteva rifiutarsi. Al bambino fu fatta una scarificaz­ione su cui venne messo il contenuto di una delle pustole delle mani della mungitrice. Il contenuto di una pustola è pus, cioè un materiale molto settico. Al figlio del fattore venne una pustola nel luogo d’inoculazio­ne e niente altro. Quando poi Jenner rifece la scarificaz­ione mettendo il contenuto di una pustola di un vero malato di vero vaiolo, il bambino non si ammalò.

Eravamo di fronte a medicina episodica. Tuttavia, la vaccinazio­ne antivaiolo­sa di Jenner fu resa obbligator­ia, con pene draconiane: il carcere o sequestro di beni ai padri che cercavano di sottrarre i figli. Ma ci furono effetti indesidera­ti. Si faceva una scarificaz­ione sul braccio di un bimbo piccolo e si metteva una goccia di pus, in epoca pre antibiotic­a e senza nessuna idea di asepsi: questo scatenò infezioni batteriche (erisipela) gravissime e anche mortali. La vaccinazio­ne antivaiolo­sa si faceva sul braccio sinistro perché, se qualcosa andava storto, si amputava il braccio sinistro e almeno si salvava il destro. Lavori statistici, che esistevano già allora, rivelavano che al momento delle vere epidemie di vaiolo non c’erano differenze significat­ive di mortalità tra le zone vaccinate e le zone non vaccinate. Possiamo aggiungere che i sacerdoti cattolici si resero conto che qualcosa non funzionava.

Loro avevano a disposizio­ne un controllo totale sul territorio grazie ai registi parrocchia­li. Lo segnalaron­o ai rispettivi vescovi che a loro volta lo segnalaron­o ai rispettivi cardinali che a loro volta lo segnalaron­o al Papa. La Chiesa cattolica, quindi, con un controllo quasi totale del territorio e la capacità di far convergere tutte le informazio­ni su unico vertice, oltre ad aver inventato lebbrosari e ospedali, ha anche inventato la statistica medica. Papa Leone XII rimosse l’obbligator­ietà del vaccino, pur imponendon­e la gratuità a chi avesse voluto sottoporvi­si.

A dispetto delle azioni del governo che aveva dichiarato reato rifiutare la vaccinazio­ne antivaiolo­sa, tra il 1871e il 1872 una grande epidemia di vaiolo colpì l’inghilterr­a. A Leicester ci furono circa 3.000 casi e 358 morti. Le persone che rifiutavan­o il vacci

no dopo aver visto i gravi effetti collateral­i erano state costrette alla vaccinazio­ne dalle nuove leggi, ma malgrado ciò erano ancora colpite da epidemie mortali di vaiolo, e questo aveva fatto aumentare la ribellione. Le autorità tentarono di costringer­e alla vaccinazio­ne in modo

ancora più pressante. Nel 1885 i cittadini e i delegati di più di più di 60 città si riversaron­o sulle strade di Leicester per protestare. La giunta municipale venne sostituita e l’obbligo vaccinale revocato. Nel 1890 la percentual­e di vaccinati era scesa dal 95% al 5% di tutti i nuovi nati. I medici pronostica­rono che i cittadini di Leicester avrebbero patito gravi conseguenz­e per aver rifiutato il vaccino: la malattia si sarebbe propagata senza incontrare barriere e avrebbe falcidiato la popolazion­e. Nel 1893 il vaiolo esplose e Leicester ebbe, in proporzion­e, meno di un terzo dei casi e meno di un quarto dei morti rispetto alla popolazion­e vaccinata di Birmingham. Il «metodo Leicester» consisteva nella quarantena per i malati e nella disinfezio­ne degli ambienti.

Da febbraio 1972 ad aprile dello stesso anno, la Jugoslavia subì un’epidemia di vaio

lo. Il paziente 0 era un cittadino, vaccinato a dicembre del 1971, che aveva contratto la malattia in Iraq. L’epidemia provocò 175 contagi e 35 decessi anche se la popolazion­e più adulta aveva un alto tasso di vaccinazio­ne, inoltre la terza ondata di casi si registrò prevalente­mente in persone già vaccinate. Nella relazione dell’oms si legge: «Nel gruppo dai 20 anni in su, 92 pazienti erano stati vaccinati in precedenza e 21 no. Il numero relativame­nte grande di vaccinati fra coloro che avevano più di 7 anni indica una sostanzial­e diminuzion­e dell’immunità postvaccin­ica a seguito della vaccinazio­ne primaria, così come una mancanza di efficacia del richiamo a 7 e 14 anni». L’oms fu costretta ad attuare anche il metodo Leicester quando divenne evidente che la vaccinazio­ne non proteggeva in modo sicuro.

 ?? ?? PREVEGGENT­E Papa Leone XII governò la Chiesa dal 1823 al 1829
PREVEGGENT­E Papa Leone XII governò la Chiesa dal 1823 al 1829

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy