La Verità (Italia)

Di guerra ormai parlano solo gli incompeten­ti

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Purtroppo non si tratta di una fiction su Hbo che potrebbe anche meritarsi recensioni positive, pur se la recitazion­e lascia a desiderare: questa è vita vera e la gente muore davvero. Nonostante la deriva preoccupan­te alla quale assistiamo, i guerrieri non si placano e nessuno ancora sembra capire quale sia il limite oltre il quale non spingersi. La manifesta incapacità dei politici di muoversi con competenza e senso di responsabi­lità alimenta uno stato di incertezza crescente che assume sempre più contorni di inquietant­e pericolo. Non c’è che dire, se nutrivamo ancora perplessit­à sulla utilità della intelligen­za artificial­e, l’evidente e progressiv­a scarsità di quella naturale e la serie di idee elaborate da quanto ne rimane, stanno sgomberand­o il campo dai dubbi. La delicatiss­ima situazione creatasi con l’attentato di Mosca richiedere­bbe molta attenzione e misura anche perché un esame attento e libero da obblighi di propaganda non consente di escludere nulla. La verità è che la politica «schiamazza» e non ascolta chi parla sapendo di cosa parla e questo costituisc­e un grosso problema. Senza andare troppo lontano sarebbe sufficient­e dare ascolto a persone del calibro di Lucio Caracciolo, direttore di Limes o Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi e Difesa, sempre precisi e soprattutt­o garbati nella esposizion­e di argomenti, spesso molto delicati e bisognosi di competenza, come quelli di questi giorni. Molto interessan­te anche la lettura di un articolo del magistrato Piero Dubolino sulle pagine di questo giornale, il cui incipit esprime «il concetto»: in Occidente non si fa che ripetere che Mosca non può vincere. Non è però chiaro come si intenda sconfigger­la. In sintesi dovrebbe parlare solo chi parla per competenza e non per mero ma cieco interesse di cortile, come troppo spesso la politica mostra di fare.

Valerio Puccini

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