Addio Alfa Milano, diventa «Junior»
Dietrofront di Stellantis: dopo le critiche di Urso per il nome che richiama l’italia, l’auto prodotta in Polonia cambia identità. Il ceo Imparato: «Non vogliamo polemiche»
Alla fine Carlo Tavares, amministratore delegato del gruppo Stellantis, ha ceduto. Il nuovo modello Alfa Romeo fra qualche mese in concessionaria non si chiamerà più Milano, ma Junior. Per rendere ancora più evidente il cambio di rotta c’è l’annuncio che le versioni rinnovate della Giulia (2026) e della Stelvio (2025) verranno prodotte a Cassino. Una gran frenata destinata a lasciare il segno nei rapporti fra il governo italiano e la multinazionale dell’auto. La Milano diventata Junior erediterà il nome da una nonna con molto blasone e grandi successi sportivi: una gran turismo coupè degli anni Sessanta compatta e molto veloce. Era stata battezzata così per distinguerla dalla sorella maggiore ancora più veloce e con un motore ancora più potente. Stavolta però il numero di cavalli e la differenza di cilindrata non c’entrano. La decisione è puramente politica per chiudere la polemica fra il gruppo Stellantis e il ministro Adolfo Urso. Cos'è successo?
«Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi più rilevanti, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell'ottica di promuovere un clima di serenità e distensione», firmato Jean Philippe Imparato, il manager francese di chiara origine italiana mandato da Tavares a rilanciare il marchio Alfa dopo i generosi (e infruttuosi) tentativi fatti da Marchionne. L’attenzione è dunque tutto su Urso, il quale sulla Milano, prodotta in Polonia, era stato piuttosto deciso. Aveva minacciato di ricorrere alle vie legali per l'uso considerato improprio, se non del tutto «proibito», di nomi italiani. Insomma quell’italian sounding che fa diventare «parmesan» il parmigiano, oppure Prosek il nostro Prosecco, per non parlare dell’aceto balsamico prodotto senza disciplinare. La polemica con Urso faceva parte del braccio di ferro ingaggiato dal governo per fermare l’esodo delle catene di montaggio dall’italia. L'azienda spiega ancora che il nome Milano, tra i favoriti del pubblico, «era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura». Successe già nel 1966 con la Spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto. Un’auto mitica e una griffe leggendaria più volte portato sul grande schermo (come dimenticare l’auto rossa scoperta su cui si allontanano Dustin Hoffman e l’affascinante Anne Bancroft ne Il Laureato). In ogni caso, Imparato puntualizza: «Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del marchio. È una grande responsabilità, ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Alfa Romeo Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall'inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del Marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti». Va al punto il ceo: «Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L'attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore».