Zelensky è geloso di Gerusalemme
Il leader ucraino si sente trascurato e critica quelli che chiama «alleati di carta»: «Lo Stato ebraico è difeso dal cielo». Scholz: «Ho chiesto a Xi di convincere Putin»
Il disegno di legge approvato settimana scorsa dal Parlamento ucraino sulla mobilitazione si appresta a entrare in vigore e diventare legge a tutti gli effetti. La norma firmata ieri dal presidente Vo l odymyr Zelensky, oltre a stabilire nuove regole per il reclutamento dei soldati, come per esempio l’obbligo di aggiornare i propri dati presso le autorità, ma anche l’aumento del salario per chi si arruola volontariamente e l’inasprimento delle pene per chi invece si sottrae alla leva, punta a rimpolpare i ranghi di un esercito ormai ridotto all’osso dagli oltre due anni di conflitto con la Russia. Nonostante ciò sembra complicato raggiungere l’obiettivo dichiarato non molto tempo fa dall’ex comandante delle forze armate, Valerij Zaluzhnyi, che chiedeva circa 500.000 militari nuovi, e il gap numerico di soldati, oltre che di armi e munizioni, nei confronti dell’armata rossa resta comunque evidente. La nuova legge firmata da Zelensky punta dunque a tamponare la situazione sempre più complicata lungo il fronte orientale, dove le forze di Mosca intensificano giorno dopo giorno gli attacchi con droni e missili.
Kiev ha denunciato nelle ultime 24 ore 104 combattimenti nell’ucraina orientale, con un civile morto nel Donetsk e nove droni russi di tipo Shahed intercettati sui cieli degli oblast di Kherson, Mykolaiv, Dnipropetrovsk, Poltava, Cherkasy e Khmelnytskyi.
Secondo alcuni analisti, il Cremlino potrebbe sferrare una violenta offensiva a inizio estate nell’area di Kharkiv; mentre funzionari occidentali citati da Bloomberg sostengono che la Russia non abbia la capacità di lanciare un nuovo attacco sulla seconda città ucraina senza un adeguato rifornimento di truppe. Il presidente ucraino è consapevole che la mobilitazione di giovani, perlopiù tra i 25 e i 26 anni alle prime armi, non può bastare e continua a insistere con l’occidente affinché ottenga ingenti aiuti militari. Proprio ieri, la Lettonia ha annunciato che la coalizione internazionale di cui il Paese baltico fa parte insieme a Estonia, Lituania, Svezia, Danimarca, Germania, Regno Unito, Canada e Ucraina stessa, è pronta a consegnare a Kiev un primo lotto di droni, su un totale di un milione di velivoli senza pilota destinati alle forze ucraine.
Zelensky, però, vuole altro. L’ex comico si è scagliato contro gli alleati, accusandoli di usare due pesi e due misure con l’ucraina e Israele per quanto riguarda la difesa aerea: «È davvero una dimostrazione di ciò che sono gli alleati, non sulla carta, ma nel cielo», ha detto, «l’ucraina difende i cieli da sola e l’ucraina proprio come Israele non è un membro della Nato». Zelensky chiede all’occidente di difendere l’ucraina nello stesso modo in cui è stato fatto con lo Stato ebraico pochi giorni fa di fronte all’attacco iraniano, ma sembra ignorare quanto ha fatto notare ieri il ministro degli Esteri inglese, David Cameron, che, intervistato dalla radio Lbc, ha ricordato che «lo schieramento di aerei da combattimento occidentali porterebbe a una pericolosa escalation». Oltre a questo, il presidente ucraino ha definito «vergognosa» la proposta presentata dallo Speaker repubblicano Mike Johnson che punta a separare i progetti di legge con cui si decidono gli aiuti militari da destinare a Kiev e a Gerusalemme.
Infine, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in visita a Pechino, ha fatto sapere di aver sollecitato con Xi Jinping un intervento di mediazione sulla Russia: «Ho chiesto di esercitare pressioni sul presidente russo, Vladimir Putin, affinché ritiri le sue truppe e ponga fine alla guerra».