Meloni, Piantedosi e Bernini volano in Tunisia
Il Nord Africa continua a rivelarsi centrale nella politica estera italiana. Oggi, Giorgia Meloni si recherà a Tunisi insieme al ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, e a quello dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini. In particolare, è previsto un incontro con il presidente tunisino, Kais Saied, per parlare principalmente di due questioni: i flussi migratori diretti verso le nostre coste e il Piano Mattei. Dopo il faccia a faccia con il leader tunisino, l’inquilina di Palazzo Chigi è attesa a Bruxelles per il Consiglio europeo. «Chiunque voglia stabilire rapporti amichevoli con la Tunisia è il benvenuto, ma chi tenta di imporre una certa tutela ha sbagliato indirizzo», ha nel frattempo dichiarato Saied durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, per poi aggiungere: «Trattiamo con amici e fratelli nel totale rispetto della nostra sovranità».
È evidente che il viaggio della Meloni avrà una dimensione di natura geopolitica. Il Piano Mattei potrebbe rivelarsi utile non solo per rafforzare i legami bilaterali tra Italia e Tunisia ma anche per avviare un progetto di ampio respiro nel continente africano: un progetto che, instaurando rapporti di tipo paritetico con i Paesi dell’area, sia in grado di superare l’arroganza postcoloniale francese e il terzomondismo ipocrita di Cina e Russia.
Certamente Saied è un leader controverso. È inoltre indubbio che emergono problemi e preoccupazioni sul rispetto dei diritti in Tunisia. Va però sempre tenuto presente che l’alternativa al suo governo sono i Fratelli musulmani: non esattamente un esempio di liberaldemocrazia e stabilità.