La Verità (Italia)

Serve una strategia per uscire dal pantano di Kiev

- Valerio Puccini

La situazione ucraina ha ormai preso una piega molto diversa da quella che l’occidente immaginava e lo sviluppo delle tensioni in Medio Oriente non ha fatto altro che relegare ulteriorme­nte il conflitto nelle quinte della scena internazio­nale. Ormai pare farsi strada la necessità di trovare una scappatoia, che al contempo però riesca, almeno in parte, a giustifica­re i due inutili anni di morte e distruzion­e e non sarà per niente facile. L’europa rimarrà con la scopa in mano a raccoglier­e i cocci, senza più il gas russo, con un partner commercial­e importante in meno e quel senso di disorienta­mento tipico di chi non si capacita dell’accaduto. Forse sarebbe bastato un pizzico di lungimiran­za nei dieci anni precedenti lo scoppio delle ostilità per evitare questa tragedia in Ucraina e magari avrebbe aiutato che una delle parti in causa non avesse «brigato» in quel Paese, leggi famiglia Biden, scrivi Victoria Nuland. Difficile a dirsi e la certezza non l’avremo mai. Di sicuro, ora non sarà affatto semplice e a buon mercato per l’europa fare marcia indietro, pur se continuare pare essere solo peggio. Le armi scarseggia­no al fronte ma anche negli arsenali degli «alleati» e alcuni Paesi fra i quali Spagna, Romania e anche l’agguerrita Polonia hanno bloccato le consegne per il timore di rimanere sguarniti. Di questo passo la conclusion­e non potrà che essere quella che sta già suggerendo il campo di battaglia e chi avesse a cuore il destino dell’ucraina farebbe bene a capirlo velocement­e e a fare di tutto per fermare questa mattanza, perché non siamo ad un comizio elettorale, stiamo parlando di centinaia di migliaia di morti e di un Paese devastato.

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