La Verità (Italia)

Il libro su Berlusconi scala le vendite Marina: «Soddisfatt­a e orgogliosa»

La manager commenta il successo del saggio di Del Debbio: «Segno di stima per papà»

- di IGNAZIO MANGRANO

Silvio Berlusconi resta nei cuore degli italiani. Lo dimostra anche la scalata delle classifich­e dei libri più venduti ottenuta da In nome della libertà, il saggio che Paolo Del Debbio, conduttore tv e firma della Verità, ha scritto per cristalliz­zare l’eredità del Cavaliere, esaminando non solo la figura del fondatore di Forza Italia come uomo politico, ma approfonde­ndo anche i valori che hanno motivato la sua discesa in campo.

Per il successo del libro, uscito in libreria lo scorso 9 aprile, ha innanzitut­to espresso soddisfazi­one Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e primogenit­a del Cavaliere: «Come presidente del Gruppo Mondadori sono sempre estremamen­te soddisfatt­a e orgogliosa vedendo, e succede davvero spesso, i nostri libri scalare le classifich­e dei titoli più venduti. Ma come figlia, il successo del libro di Paolo Del Debbio sulla “forza delle idee di Silvio Berlusconi”, balzato al primo posto nella settimana di uscita, mi dà una gioia tutta particolar­e, una gioia speciale», ha scritto in una nota la manager, autrice inoltre della prefazione del libro dedicato al padre. «Oltre che a compliment­armi con l’autore ci tengo a ringraziar­e di cuore, assieme a quanti hanno contribuit­o a questo risultato, anche tutti coloro che hanno giudicato interessan­te leggere In nome della libertà. Lo hanno fatto già in tanti, lo considero un segno di affetto e di stima per mio padre, e un’ulteriore conferma di quanto le idee cui ha dedicato il suo impegno politico continuino ad avere grande forza e a restare di grande attualità», ha concluso Marina Berlusconi.

La quale ha condiviso con Del Debbio e con i lettori uno dei ricordi più commoventi: un testo scritto da Berlusconi due giorni prima di morire, mentre si trovava nella sua stanza d’ospedale. Quattro pagine riempite a mano nelle quali il Cavaliere tracciava una sorta di testamento politico.

«Quelle quattro pagine le ho poi lette e rilette decine di volte, me le sono rigirate tra le mani per ore, per giorni, e ogni volta mi manca il respiro. Sono un ricordo molto privato, ma io credo sia giusto non rimangano soltanto un ricordo privato», aveva confidato la manager nel libro, che racconta le ultime parole scambiate con il padre: «A un certo punto si fermò, alzò lo sguardo, lo fissò nei miei occhi e disse qualcosa che mi porterò dentro fino al mio ultimo istante: “Vedi, Marina, la vita è così: vieni, fai fai fai... e poi te ne vai”. Mi cascò il mondo addosso. Perché mi resi conto che quello che stava scrivendo era il suo lascito ideale, il suo testamento, la sintesi delle convinzion­i e dei valori che lo avevano sempre accompagna­to. Lui continuò a scrivere, e quando ebbe finito chiese di essere riaccompag­nato a letto. Io restai lì impietrita, facendo finta di non aver compreso quello che entrambi avevamo compreso benissimo».

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In alto, Marina Berlusconi, primogenit­a del Cavaliere [Ansa]
VICINI A lato, il saggio di Paolo Del Debbio In alto, Marina Berlusconi, primogenit­a del Cavaliere [Ansa]
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