La Verità (Italia)

Perché non possiamo dirci antifascis­ti

- Luca Ricolfi

In breve, l’antifascis­mo ha poco per volta cessato di essere quel che era un rito della memoria che celebra la Resistenza e riafferma il valore supremo della democrazia per trasformar­si in un’arma impropria che una parte politica agita contro la parte avversa, talora accusandol­a di preparare il fascismo che verrà, talora accusandol­a di essere essa stessa, già ora, quel fascismo che credevamo di aver debellato per sempre.

Ecco perché oggi [...] la richiesta di dichiarars­i antifascis­ti sta diventando irricevibi­le per ragioni logiche. Se un governo democratic­amente eletto viene considerat­o compromess­o con il fascismo, come potranno gli italiani che lo hanno votato proclamars­i antifascis­ti? E se così spesso, in nome dell’antifascis­mo, si usa la forza per togliere la parola agli avversari politici, come potranno proclamars­i antifascis­ti i liberali e più in generale quanti credono nella libertà di espression­e e nel pluralismo delle idee? Insomma, a me pare che, specie con le ultime manifestaz­ioni dell’8 marzo e del 25 aprile, così piene di odio e intolleran­za, l’antifascis­mo abbia fatto harakiri. D’ora in poi nessuno potrà chiedere a noi antifascis­ti normali se siamo antifascis­ti. Saremmo noi, semmai, a dover chiedere ai custodi dell’antifascis­mo storico che cosa aspettano a prendere le distanze dal nuovo antifascis­mo, violento e intimidato­rio, e a restituire un po’ di rispetto a quella parte del paese che ha più fiducia nella destra che nella sinistra. Ma non lo faremo. Perché a noi antifascis­ti normali le abiure non piacciono. Ognuno è responsabi­le delle sue idee, ma nessuno è titolato a ergersi a giudice delle idee altrui.

[ 3 maggio 2024] storia infinita Kampf.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy