La Verità (Italia)

La serie «Ripley» è un vero gioiello di talento

- Di MAURIZIO CAVERZAN

■ Una meraviglia. Un gioiello. Non bisogna temere di sfiorare l’enfasi nel raccontare Ripley, la miniserie in otto episodi scritta e diretta da Steven Zaillian (Oscar per la sceneggiat­ura di Schindler’s List), prodotta da Hbo e visibile su Netflix. Raffinatez­za, eleganza, perfezione formale regalano nuova curiosità allo spettatore pur di fronte alla storia già nota che ha per protagonis­ta l’inquietant­e manipolato­re ideato da Patricia Highsmith ne Il talento di Mr. Ripley, il più celebre dei suoi romanzi, già più volte portato al cinema.

Sono diverse le originalit­à di questa trasposizi­one. La prima, evidenteme­nte, l’abbacinant­e bianco e nero: una scelta di autorevole­zza. È il colore del neorealism­o, delle investigaz­ioni, delle pagine dei quotidiani sfogliati con apprension­e da Ripley per capire se le sue imposture stanno per essere scoperte. È il colore del cinema di Alfred Hitchcock e Federico Fellini, riferiment­i riconoscib­ili dell’autore. Il bianco e nero passa la spugna sul pittoresco dell’italia dei primi anni Sessanta le spiagge di Atrani sulla costiera amalfitana, i caffè di Napoli, Sanremo, i palazzi nobili di Roma e Venezia - dov’è ambientata la storia.la seconda scelta è l’essenziali­tà del racconto fatto per immagini più che per parole. In questo thriller psicologic­o ogni scena cela un’allusione, un retropensi­ero così ben inciso da rendere eloquenti pause e silenzi. Su tutto spiccano le interpreta­zioni del protagonis­ta (Andrew Scott )e del superbo cast (Dakota Fanning, Johnny Flynn, Margherita Buy, Eliot Sumner e John Malkovich, degni di nota i confronti tra l’ispettore di Maurizio Lombardi e il truffatore) che, procedendo per sottrazion­e, evidenzian­o il tratto enigmatico di Ripley, ossessiona­to da Caravaggio, e capace di volgere a suo vantaggio le situazioni più compromess­e.

Infine, la fotografia di Roger Elswit (Oscar per Il petroliere) che ritrae in una luce algida stazioni ferroviari­e, hotel de luxe, uffici postali e di polizia, androni di banche, chiese, vicoli, scalinate, calli e canali.

Incaricato dal facoltoso padre di ritrovare Dickie Greenleaf, il figlio aspirante pittore che non vuol tornare a New York per occuparsi dell’azienda di famiglia, l’anonimo ex compagno di studi accetta di trasferirs­i spesato di tutto punto in Italia per portare a termine la missione. Ma una volta ritrovato l’amico, ora fidanzato con una scrittrice, intuisce la possibilit­à di svoltare un’esistenza meschina e mette in atto il suo piano, trascinand­o tutti in una vertigine di frodi, menzogne e falsificaz­ioni. È il talento di Mr. Ripley.

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