Zoo cinese dipinge il pelo dei cani per farli sembrare dei panda rari
Nuova follia dell’intelligenza artificiale: per 10 dollari viene usata per cercare di parlare con i defunti Osservatorio cileno fotografa per la prima volta la «mano di Dio», una nebulosa distante 1.300 anni luce
■ «Cani panda» allo zoo di Taizhou, nella provincia di Jiangsu, e scoppia la polemica sul Web. Perché in realtà si tratta di cani di razza chow-chow con il folto pelo tinto di bianco e nero, come gli orsi simbolo della Cina. Ai visitatori sono stati addebitati 20 yuan (circa 4 euro) per vedere la nuova attrazione. Quella che d’acchitto poteva sembrare una strana «ibridazione» era in realtà il frutto di una banale tintura per far assomigliare un ammasso di pelo qualsiasi al nobile orso su cui Pechino ha sviluppato anni di diplomazia con prestiti agli zoo di tutto il mondo. Lo zoo si arrampica sugli specchi: «Non stiamo ingannando i nostri visitatori. Anche le persone si tingono i capelli. La tintura naturale può essere utilizzata sui cani se hanno il pelo lungo. Allo zoo non ci sono panda e per questo motivo volevamo farlo». Non è la prima volta che uno zoo cinese viene accusato di falsificare animali: nel 2023 quello di Hangzhou ha negato che alcuni dei suoi orsi fossero persone in costume. Altri zoo cinesi sono stati accusati di aver tentato di spacciare cani con la pelliccia tinta e tagliata per lupi o gatti africani. [La Stampa]
SIMBOLO C’è un cavallo sul tetto, ma la colpa è delle inondazioni che hanno colpito il Brasile. Le squadre di soccorso del Rio Grande do Sul - lo Stato del Brasile meridionale colpito da vaste inondazioni che hanno causato finora oltre 100 morti - si sono mobilitate per salvare l’animale rimasto incagliato sul tetto di una casa a Canoas, nella regione metropolitana del capoluogo, Porto Alegre. Sul suo profilo X, la first lady Rosangela «Janja» Silva ha detto di aver sensibilizzato sul caso il comandante delle operazioni dell’esercito nella regione, generale Hertz Pires do Nascimento. Alla fine Caramelo, divenuto nel frattempo il simbolo delle inondazioni in Brasile, è stato recuperato dopo aver trascorso un giorno su un tetto. [Ansa]
MAZZATE Sorprendono i ladri in casa e li prendono a mazzate, i malviventi (doloranti) si lanciano dal primo piano e scappano. È successo a San Donà di Piave, nel Veneziano. Il danno subito dai proprietari, purtroppo per loro, deve essere stato ugualmente importante (si vocifera di qualche migliaio di euro), ma a ceffoni hanno interrotto il colpo di chi li stava beatamente derubando mentre loro stavano lavorando. È successo in una abitazione di Grassata. Si tratta di un appartamento al primo piano di una vecchia casa di campagna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. [Leggo.it]
ABISSO Una volta si beveva il sangue dei caproni ora si scarica un chatbot. Da secoli c’è chi cerca di comunicare con i morti e ora l’intelligenza artificiale potrebbe addirittura mettere sul piatto la «resurrezione digitale». In altre parole si addestra un’ia con foto, audio, e qualche video per creare il clone virtuale, a quel punto bastano 10 dollari per chattare con i propri cari defunti. Non c’è al momento nessun vincolo legale eppure secondo gli esperti di etica i «deadbot» potrebbero causare danni psicologici e «perseguitare» gli utenti. «È importante dare priorità alla dignità del defunto», spiegano i ricercatori Tomasz Hollanek e Nowaczyk-basinska «e garantire che questa non venga lesa, ad esempio, da motivazioni finanziarie dei servizi digitali». Per esempio, cosa succederebbe se la nonna cominciasse a consigliarti di comprare quella marca di cereali? Le aziende potrebbero utilizzare i chatbot per sponsorizzare prodotti, visto che non è ancora chiaro come vengono conservati e usati i dati necessari per creare i chatbot. Non solo, i morti virtuali potrebbero anche intaccare il normale processo di lutto, creando un cortocircuito cognitivo. (Elisabetta Rosso)[fanpage.it]
GARANZIE L’avvocato Gaetano Longobardi del foro di Roma rappresenta circa 40 persone che hanno investito i loro risparmi in un’associazione in partecipazione nel settore della telefonia e dei computer, dopo aver appreso dell’opportunità attraverso trasmissioni radiofoniche. L’investimento è stato proposto come a «rischio zero» e garantito dal titolare della radio. Secondo Longobardi, il meccanismo prevedeva che la società utilizzasse i soldi degli associati per aprire negozi di telefonia e computer. Gli associati versavano una quota in cambio di un «guadagno» prestabilito, con percentuali fino all’80%, e alla scadenza del contratto sarebbe stata restituita la quota capitale iniziale. Gli associati non hanno ricevuto nulla, nonostante la pubblicità continuasse a promuovere l’attività. Molti associati avevano investito tutti i loro averi. [Blitzquotidiano.it]
GIOIA C’è il saluto di circostanza, quello più formale o cortese. C’è il saluto di gioia e sorpresa, con tanto di strette di mano e abbracci che celebrano l’attesa reunion. Poi c’è il saluto d’affetto, fatto di baci e coccole, quello che si riserva a pochi. Proprio come noi esseri umani, anche gli elefanti africani possono cambiare il modo in cui si salutano a seconda che l’altro elefante li stia guardando o meno, se hanno un legame sociale o parentale, se sono contenti o meno di incontrarsi. E hanno tutta una serie di usi e formalità che ricordano molto le nostre, fatte di vocalizzi, azioni fisiche, movimenti di orecchie e proboscidi. Ma hanno anche un’usanza insolita: dopo il primo saluto, iniziano a fare i loro bisogni insieme. [La Zampa]
PROGRESSI Le aree a rischio di trasmissione della malaria in Africa potrebbero diminuire più di quanto precedentemente previsto a causa dei cambiamenti climatici nel 21° secolo. I modelli combinati prevedono che l’area totale di adeguata trasmissione della malaria inizierà a diminuire in Africa dopo il 2025 fino al 2100. Lo dimostra una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Science. I metodi precedenti utilizzavano i totali delle precipitazioni per indicare la presenza di acque superficiali adatte alla riproduzione delle zanzare, ma la ricerca condotta dall’università di Leeds ha utilizzato diversi modelli climatici e idrologici per includere processi reali di evaporazione, infiltrazione e flusso attraverso i fiumi. [Agi]
DITA Sembra una mano protesa verso le stelle, tanto da essere stata chiamata «mano di Dio», la struttura fatta di polveri e gas che emerge dalla nebulosa di Gum: è distante 1.300 anni luce ed è uno dei globuli cometari che si trovano nella Via Lattea, ancora misteriosi perché non c’è una spiegazione per le strane forme che assumono. La struttura, chiamata CG 4, è stata fotografata con un dettaglio senza precedenti dalla Dark energy camera del Cerro tololo interamerican observatory, sulle Ande cilene. Individuati per la prima volta nel 1976, i globuli cometari sono una sottoclasse delle nebulose oscure note come globuli di Bok: sono nubi molto dense di gas e polveri cosmiche, circondate da materiale caldo ed elettricamente carico. Sono chiamati così perché quando del materiale si protende all’esterno ricordano le comete, ma non hanno niente in comune con esse. La «mano» è una struttura relativamente piccola, con la testa dal diametro di 1,5 anni luce e la coda lunga circa otto anni luce. [Ansa]
VIZIO «La vittoria è bella, ti fa figo, ma se resta fine a sé stessa diventa un vizio. Dalla depressione di una batosta si rinasce». (Luciano Spalletti, commissario tecnico della nazionale azzurra, intervistato da Monica Scozzafava) [Corriere della Sera]
Anche gli elefanti si salutano quando si incontrano, come gli uomini
Ladri beccati dentro casa vengono messi in fuga a suon di ceffoni