Un colibrì torna a visitare l’ufficiale che lo salvò 4 anni fa
Un ex ufficiale dei corpi speciali della Swat della Georgia ha un amico speciale, che da quattro anni puntualmente torna a trovarlo. Ogni primavera, come se volesse dimostrargli la sua gratitudine, un colibrì va a fargli visita. La casa di Mike Cardenaz a Grovetown attira spesso questi uccellini, i più piccoli del mondo, per i fiori sul portico e nel 2015 ha prestato soccorso a uno di questi: «Molte delle penne nelle sue ali erano rotte e non poteva riprendere il volo», racconta l’uomo. Dopo essersi assicurato che l’uccellino fosse reidratato e nutrito con una soluzione elettrolitica e zucchero, l’uomo gli ha messo a disposizione un posto sicuro per recuperare le forze. E ha deciso di chiamarlo Buzz. «Ci sono volute 8 settimane e nel frattempo era diventato una parte della famiglia - spiega Cardenaz -. Volava intorno al cortile e tornava quando si sentiva esausto, quella è stata la sua zona fino a quando non è migrato per l’inverno. E negli ultimi quattro anni lui è sempre tornato». Questa volta però stava tardando: «Ero un po’ preoccupato. Poi un giorno, mentre ero sulla veranda e stavo spazzando, ho sentito qualcosa ronzare intorno alla mia testa. Mi sono fermato sulla veranda, ho teso la mano e lui è atterrato sulla mia mano», dice. Molti colibrì trascorrono l’inverno in America centrale o in Messico e migrano verso nord nei loro terreni di riproduzione negli Stati meridionali e occidentali degli Usa già a febbraio e nelle aree più a nord più tardi in primavera. Può sembrare improbabile che si tratti davvero di Buzz. Tuttavia Mike è sicuro che lo sia: «I colibrì che passano di qui casualmente non atterrano sulla mia mano».
«C’è un sacco di gente che non vede neanche le farfalle come insetti», fa notare l’entomologo Brent Karner che aggiunge, «in realtà non sono altro che scarafaggi dai colori molto carini». Come si legge nel volume di Laufer: poche creature sono capaci di stupirci e renderci allegri come fanno le farfalle: insetti fragili, oggetto del desiderio, simbolo di bellezza e trasformazione nei secoli e in ogni cultura. Tuttavia, la nostra attrazione per questi esseri indifesi e minacciati di estinzione non si limita alla loro osservazione allo stato naturale, né all’impegno per la loro conservazione. Al contrario, l’amore dell’uomo per queste creature meravigliose e innocue è - ed è sempre stato - una vera ossessione. La conoscenza scientifica è andata avanti e purtroppo anche i crimini sconcertanti si sono evoluti.
Così, per indagare il pericoloso mondo delle farfalle, l’autore ha passato due anni a raccogliere storie tra conservazionisti e ricercatori, tra allevatori e agenti speciali. Ha scoperto non solo come volano e come si nutrono, ma da giornalista abituato a narrare le zone di guerra o l’attualità politica, per le farfalle Laufer ha ricostruito uno scenario non meno complesso: habitat protetti spazzati via nel nome della sicurezza nazionale, traffici illeciti con la connivenza di accademici in pensione, controversie tra allevatori e appassionati e persino tra scienziati e polizia forestale... In sintesi: le farfalle sono minacciate dal fanatismo dei collezionisti, dall’ingordigia di contrabbandieri e dall’impoverimento degli habitat. Insomma l’uomo non smette mai di ingaggiare battaglie, oltre che nelle stanze del potere, contro la natura e la bellezza.
Ignare di tutto questo, le farfalle continuano a combattere per la sopravvivenza cercando di stare il più possibile lontane dall’essere umano e dalle sue metropoli.
«In un mondo in cui gli insetti stanno sparendo non possiamo permetterci di mettere a rischio intere popolazioni di farfalle rare per il tornaconto o l’hobby di qualcuno - è l’appello di Legambiente Arcipelago Toscano - per questo è fondamentale applicare le normative europee e nazionali e creare una comunità di conservazione che coinvolga enti locali, cittadini, ricercatori e forze dell’ordine».