Di Maio e la democrazia del narcisismo
Egregio dottor Mainiero, in televisione il vicepresidente del Consiglio, Ministro del Lavoro, capo del Movimento Cinquestelle e non so quale altra carica occupi, Luigi Di Maio, a una precisa domanda di un giornalista su un tema che lui stava trattando in quei giorni, che tutti seguivano con un certo interesse, rispondeva in modo evasivo e,come se non bastasse, approfittando del tempo a sua disposizione, snocciolava, a ruota libera, un provvedimento di governo, appena approvato e del tutto insignificante. Pur se siamo in piena campagna elettorale per le Europee, sono figure barbine che un politico di lungo corso non avrebbe mai commesso. Basterebbe avere meno boria e riconosce con umiltà i propri limiti, cosa che a questa nuova classe politica manca e di molto.