I migranti occupano pure le caserme
Non bastavano le navi “crociera” in mezzo al mare
Non bastano più le navi-quarantena? Nessun problema – si fa per dire – il governo sta già «cercando le caserme». Parola di Luciana Lamorgese al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto a Milano a Ferragosto. A poche settimane dalla ripresa delle lezioni scolastiche non sappiamo ancora dove e in quali aule si siederanno letteralmente decine di migliaia di studenti ma per chi entra in Italia in maniera illegale, non scappando da nessuna guerra e persecuzione, un posto a tavola si trova sempre.
Del resto per il ministro dell’Interno parlare di immigrazione è come trattare (...)
(...) dell’inevitabile. Blocco delle partenze? Rimpatri effettivi? Solo annunci. In realtà se aumentano gli sbarchi per i giallo-rossi occorre, sic et simpliciter, aumentare l’accoglienza. Certo, lei stessa ha cercato di tamponare la novità sull’utilizzo dei distretti militari in disuso spiegando che si tratta di una misura «temporanea», giusto «per consentire i 14 giorni di quarantena». Bisognerebbe spiegarlo però ai poliziotti stremati dalle rivolte in atto da settimane nell’ex caserma “Serena” di Treviso o nella “Cavarzerani” di Udine. Proprio dalla “bomba sanitaria” trevigiana – dove su trecento immigrati presenti nella caserma ben 260 sono positivi al coronavirus – è giunta la vibrata protesta del sindaco Mario Conte pronto a chiedere i danni al governo dato che, tra le altre cose, «la cooperativa che ha in gestione il centro non riesce a tenere divisi i positivi dai negativi, perché gli ospiti non vogliono». E lo fanno capire a suon di sassate contro gli agenti.
Eppure, come ha ammesso Lamorgese, questa situazione fuori controllo è tutt’altro che frutto di fatalità. Nell’ultimo anno, infatti, la crescita degli arrivi di migranti è stata costante: sono stati 21.618 tra l'1 agosto 2019 ed il 31 luglio 2020 contro gli 8.691 del periodo 1 agosto 2018-31 luglio 2019. In soldoni? Più 148,7%. Numeri monstre in sé (si torna a un quadro da “classico” governo di centrosinistra) ma che lo diventano ancora di più se rapportati all’emergenza Covid-19 che ha già mandato a rotoli la stagione estiva e si staglia minacciosa sull’autunno degli italiani. Sugli sbarchi però (solo ieri altri 230 a Lampedusa) Lamorgese ha una spiegazione: «Certamente sono più alti dell’anno scorso però bisogna contestualizzare: c’è una Tunisia in grave crisi, abbiamo visto famiglie intere partire: gli arrivi, così numerosi, sono stati causati da sbarchi autonomi».
Come no: occorre contestualizzare. Tradotto: con quest’andazzo – unito allo smantellamento dei decreti sicurezza la cui ufficialità è prevista per settembre – basterà il “contesto” di una crisi economica per giustificare l’arrivo in massa illegale, magari con barboncino a seguito. Certo, per far fronte ufficialmente a tutto ciò oggi è previsto l’ennesimo “sbarco” in Tunisia del titolare del Viminale e di Luigi Di Maio. L’obiettivo? «Arginare le nuove partenze», recita la propaganda. Ma il precedente non promette nulla di buono se è vero che Lamorgese è stata a Tunisi meno di un mese fa per lo stesso motivo e nei giorni successivi la Farnesina ha convocato l’ambasciatore tunisino lamentando l’ininterrotto flusso.
Davanti a un quadro del genere l’opposizione non aspetta di certo il resoconto della missione tunisina del duo. «Il fallimento di questo governo è nei numeri: 15.406 sbarchi dall'inizio dell'anno a oggi, contro i 4.261 dello stesso periodo di un anno fa», attacca il leader della Lega Matteo Salvini, «mentre il ministro Lamorgese si vanta di aver controllato più di 20 milioni di italiani durante l'emergenza Covid». Morale? «Pugno duro con i cittadini, inseguimenti e multe per chi va in spiaggia, carezze e porti aperti per Ong, trafficanti e clandestini». Critica anche Forza Italia. «Il flusso incontrollato e inarrestabile è causato dai segnali sbagliati lanciati dal governo, tra maxisanatorie, volontà di smontare i decreti sicurezza, navi e caserme messe a disposizione per la quarantena». Per Anna Maria Bernini si tratta di «una sorta di “avanti tutti”». Anche per questo motivo per il capogruppo al Senato degli azzurri l’ennesima missione a Tunisi del governo si preannuncia un flop come la precedente: «Di questo passo saranno viaggi inutili, visto che la Tunisia sta arrivando qui...».