ENGADINA MON AMOUR
Giorgio Pace è consulente per i marchi internazionali del lusso e curatore d’arte. Vive vicino a St. Moritz sei mesi all’anno. La sua casa ha soffitti a cassettoni e boiserie Anni 20, tutto il resto è design
NON SOLO VACANZE, MA UN LUOGO DOVE IL CURATORE D’ARTE GIORGIO PACE VIVE SEI MESI L’ANNO. SOFFITTO A CASSETTONI, BOISERIE ANNI 20, OTTOCENTESCO IL TAPPETO AUBUSSON. TUTTO IL RESTO è DESIGN
La stube è il cuore. Stube è la stufa, ma anche la stanza che la contiene, tipica delle zone alpine, completamente rivestita in legno di cembro, è il luogo più grande e caldo della casa, epicentro della famiglia. Qui, soffitto a cassettoni e boiserie decorata sono Anni 20, pieno Jugendstil. Sbaglio o è spenta? «Certo, spenta, faccio la sauna altrimenti...». Giorgio Pace è il proprietario di questo appartamento in Engadina. Sì, proprio un appartamento, anche se a prima vista sembra uno chalet. Fuori ha il tipico sapore delle dimore engadinesi. L’edificio secolare risale al Cinquecento: mura possenti di pietra, grande tetto spiovente e persiane dipinte di rosso che sembrano dei Fratelli Grimm. Quanto alla facciata, è affrescata con la tecnica dello ‘sgraffito’. Come dice il nome, si fa graffiando l’intonaco ancora fresco ed ecco che appaiono fini decori in chiaroscuro. Giorgio Pace nei dintorni ci viene sin da ragazzo: «Con i Grigioni è un amore lungo tutto una vita. Sapevo che prima o poi ci avrei comprato casa». Non solo vacanze, ci vive per sei mesi all’anno, il resto del tempo è a Parigi. Tra i tanti micro-paesi qui intorno ha scelto Samedan, 55 chilometri da Tirano e 130 da Lugano. Figurarsi che ha persino un piccolo aeroporto: «Più vero di St. Moritz, vivibile e facilmente raggiungibile». Giorgio Pace è un globetrotter: per lui spostarsi velocemente da un luogo all’altro è fondamentale. Le sfilate di moda, le fiere dell’orologeria e del gioiello, gli eventi di arte contemporanea e di design li segue per lavoro e per passione. Dopo un ventennio a New York, dove faceva l’editore, è tornato in Europa e ha aperto la sua società, la Giorgio Pace Projects, che
Lampada Anni 50 in vetro, fotografie di Alexander Vethers e Nick Mauss. (in questa pagina). Panca con cuscini in tessuto di Chiarastella Cattana. Sul tavolino rustico lampada Spun Light T di Sebastian Wrong, Flos; sedia americana Anni 50, servizio da tè fine 800 di Mason’s (nella pagina accanto, in alto). Opera dell’artista Kiki Smith e slitta primi 800 (nella pagina accanto, in basso)
si occupa di consulenze per i marchi internazionali del lusso. Ma è un’altra professione a prendere sempre più importanza nella sua vita, quella di curatore d’arte contemporanea. E qui l’Engadina torna al centro. Con cadenza annuale, Giorgio Pace organizza una installazione site-specific itinerante tra le Alpi svizzere. L’ultima performance l’ha firmata Rick Owens, la prossima è in programma a febbraio 2015. Si chiamerà Lej Nair e avrà come protagonisti due francesi, l’architetto François Roche e l’artista Pierre Huyghe. Lej Nair è il nome del laghetto alpino ai piedi del monte Bernina, dove si svolgerà l’evento. «Per me l’arte dialoga con l’attualità. Così ho chiesto ai creativi di lavorare sul tema dello scioglimento dei ghiacciai». La passione per arte, architettura e design si nota in ogni stanza: «Quando ho lasciato il mio loft newyorkese ho portato qui la maggior parte dei pezzi. Altri li ho comprati ad hoc, cercando tra antiquari e galleristi. Per esempio, la poltrona di velluto verde Anni 50 arriva dalla Galleria Luisa Delle Piane di Milano. I tessuti di tende e cuscini sono filati a mano: li produce la veneziana Chiarastella Cattana. Tra le opere, ho lavori di Kiki Smith, Nick Mauss, Alexander Vethers, Shannon Ebner. Però non disdegno gli oggetti umili, anzi: come comodino ho uno sgabello da mungitura, come scrivania un bancone da falegname». La casa ha un gusto eclettico e cambia spesso pelle: «Mi stufo in fretta e quindi mi piace cambiare. Adesso ho intenzione di eliminare il lampadario che sta nella stube e il tavolo 800 del salotto. Se tornate tra qualche tempo sarà tutta un’altra cosa». GIORGIOPACEPROJECTS.COM