LA NATURA DENTRO
Il leitmotiv della casa dell’architetto Paloma Cañizares è la decorazione. Nel living c’è una foresta dipinta, montagne in camera da letto e luci come nuvole
ALBERI NEL LIVING, MONTAGNE IN CAMERA DA LETTO E PIASTRELLE CHE SEMBRANO UCCELLI IN VOLO. LI FIRMA LA PADRONA DI CASA PALOMA CAÑIZARES. DUE LE PAROLE D’ORDINE: DECORAZIONE E AUTONOMIA
Benvenuti a casa di Paloma Cañizares, progettista con studio nel centro di Madrid, da un anno mamma di Carmen. L’ aspetto pacato e composto nasconde un’anima colorata, poliedrica e piena di sorprese. Appena aperte le porte della sua residenza nel centro della capitale spagnola, l’intuizione è divenuta certezza. A cominciare dal bosco di alberi ad alto fusto che ha dipinto in sala da pranzo. Paloma, raccontaci di te: «Sono un architetto. Ho aperto il mio ufficio a Madrid nove anni fa e sono da sempre interessata a tutte le discipline legate all’arte, al design e alla moda. Una passione che mi ha spinto a promuovere anche la creatività degli altri: nel 2011 ho lanciato PCM Design, un marchio di mobili e product design con cui sviluppiamo progetti di giovani artigiani spagnoli o di piccole aziende a conduzione familiare», spiega. Parliamo di casa tua. A quanto pare te ne sei occupata interamente: «Disegno e penso a spazi che appartengono ad altre persone per dieci ore al giorno. Questa volta la storia riguardava me e la mia famiglia. Con mio marito abbiamo trovato questo spazioso appartamento, con nove balconi affacciati sull’antico Parco del Retiro, 118 ettari di verde e incredibili fontane, un tempo appartenuto alla famiglia reale spagnola. All’inizio l’abbiamo preso in affitto.
Il proprietario ci ha dato la libertà di farne ciò che volevamo. Mi piace pensare a questo posto come a un’impresa in continua evoluzione. Dovrebbero esserlo tutte le case, no?». Continua: «E così viviamo in una sorta di laboratorio creativo. A parte alcune modifiche tecniche in bagno, cucina e all’impianto elettrico, tutto il resto è decorazione», racconta. Basta guardarsi attorno e ovunque c’è un dettaglio, un cabinet in compensato, un disegno sulla parete a cui ha messo mano lei personalmente: «Gli alberi del living, per esempio, li ho visti su un giornale. Volevo capire come potevano diventare in una scala più grande. Ci ho provato. Li ho prima disegnati a matita e poi dipinti. La selezione dei colori è stata fondamentale: li ho studiati in base alla stanza, che è inondata di luce di giorno, ma che ha un’illuminazione artificiale la sera. Le cromie dovevano funzionare in entrambe le situazioni, senza risultare cupe o opprimenti. Mi pare di esserci riuscita». Mobili a parte – divisi tra quelli ideati e costruiti da Paloma e certi pezzi di design d’autore, come la lampada Cloud di Frank Gehry in sala da pranzo e le sedie Ant di Arne Jacobsen – il leitmotiv della residenza sono i decori, dai disegni sul muro ai pattern ideati con le piastrelle: «Tutto è cominciato perché volevo dare a ogni stanza un’identità
LE MONTAGNE CHE CIRCONDANO LA CAMERA DA LETTO LE HO DIPINTE DOPO UN VIAGGIO IN PATAGONIA
diversa. A partire dalle piastrelle della cucina: una sorta di composizione astratta che dovrebbe rappresentare grandi aquile in procinto di spiccare il volo. Poi è stata la volta delle montagne in camera da letto, comparse dopo un lungo trekking in Patagonia. Alla fine è arrivata l’ispirazione per la camera di Carmen. Tutti rimangono sorpresi quando dico che dipingere è la mia ‘relaxing therapy’», continua Paloma. A proposito della camera della piccola, ci sembra che il motivo sul muro sia un parato: «L’effetto è quello. In realtà mi sono costruita uno stencil a forma di V e ho lavorato esattamente allo stesso modo in cui si creano i wallpaper. La differenza è che se guardi da vicino vedi le piccole imperfezioni e alcune sbavature che rendono unica la parete». Praticamente hai fatto tutto tu... «C’è molto anche di mio marito. Abbiamo viaggiato tanto negli ultimi cinque anni e a ogni rientro aggiunto qualcosa all’insieme. Una scultura, un’illustrazione o, semplicemente, una suggestione. Alla fine la casa l’abbiamo anche comprata». Ci dai una dritta su Madrid? «Il Giardino Botanico vicino al Museo del Prado. È un posto pieno di pace e di magia. A meno che tu non voglia mangiare, il ristorante più in voga è Ten Con Ten».