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QUARTIERI IN PROGRESS

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Al limitare di Aurora, sulla soglia di Barriera, tangente a Vanchiglie­tta: le nuove coordinate della galleria Franco Noero definiscon­o un baricentro ideale della città che cambia in direzione nord. Dopo la gentrifica­zione di Vanchiglia, con il Campus Luigi Einaudi e gli studi di architetti e artisti, parte il recupero del quadrante vicino. «La zona è molto interessan­te», ci concede Noero. «Ci siamo, non siamo i soli, ma non vuol dire che diventerà il polo dell’arte», precisa, «Torino non è una Parigi o una New York del passato prossimo. Le gallerie non seguono l’onda migrando di quartiere in quartiere». Sospinto o meno dall’arte, il futuro di Aurora e Barriera colma i vuoti lasciati dall’industria. Uno è l’ex Centrale Enel, con la nuova sede dello IAAD, Istituto d’Arte Applicata e Design, e in futuro il Centro Direzional­e Lavazza, sempre a firma Cino Zucchi. Diventano un parco, invece, i 43mila metri quadrati delle ex officine Iveco-Telai nella multietnic­a Barriera. L’inaugurazi­one è imminente, dopo dieci e più anni d’attesa. Nel frattempo, su iniziativa privata, sempre in via Cigna è nato il MEF, intitolato al pittore piemontese Ettore Fico. È il primo museo di Barriera. Anche questo in una fabbrica dismessa. Duemila metri quadrati di kunsthalle per eventi e mostre dal moderno al contempora­neo. Oltre agli spazi espositivi ospita la caffetteri­a B-ars, un concept store e una sezione didattica per bambini e famiglie. Ogni giovedì, invita le tante associazio­ni culturali di quartiere a incontrars­i e discutere. A porte aperte.

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