LE SIGNORE DELL’ARTE
A Torino il contemporaneo è in mano alle donne, signore toste di buonissima famiglia che macinano idee e iniziative. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione, promuove il Comitato per le Fondazioni italiane d’arte contemporanea, una rete per valorizzare e mettere a disposizione vocazioni e competenze nel campo di mostre, ricerca, educazione, rapporto con i pubblici e le comunità locali. Beatrice Merz, direttrice del Castello di Rivoli e presidentessa dell’Amaci, l’associazione nazionale dei musei d’arte contemporanea, porta in città la prima personale italiana di Sophie Calle ( MAdRE, fino al 15 febbraio) e cura una mostra dedicata alla pratica del disegno ( Intenzione manifesta, fino al 25
gennaio). Ginevra Elkann guida da Roma la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, che ospita fino al 22 febbraio 2015 la mostra Martino Gamper: design is a state of mind, in collaborazione con Serpentine Galleries di Londra e Museion di Bolzano. In questo inizio novembre, comunque, i riflettori puntano su Sarah Cosulich Canarutto, direttrice di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea che dal 7 al 9 novembre cambia il passo di Torino. Due le novità quest’anno. La prima, all’Oval-Lingotto, è Per4m, una sezione dedicata alla performance. In programma ce ne sono 16, in scena su una piattaforma dedicata. «Diamo a questa forma di espressione artistica l’autorevolezza delle altre, confermandoci una realtà dinamica e sperimentale che non ha paura di mettersi in gioco», commenta la direttrice. L’altra ‘sorpresa’ è Shit and Die, curata da Maurizio Cattelan con Myriam Ben Salah e Marta Papini. «Una mostra molto speciale, che usa Torino e le sue storie come pretesto per indagare grandi temi universali», anticipa Cosulich. «Il titolo cita Bruce Nauman e riflette sulla condizione umana con tutte le sue contraddizioni». Cattelan e i suoi hanno esplorato la città e i dintorni, dal Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso a Talponia, l’unità abitativa ideale di Gabetti e Isola. I reperti di queste spedizioni andranno in mostra a Palazzo Cavour con le opere di una cinquantina di artisti fino all’11 gennaio. Sarà il solito marameo di Cattelan? «Non vuole essere solo una provocazione», assicurano.