— Kerryn Fischer
GIORNALISTA
Durban, 1970 —é servizio a pag. Scrivo, faccio styling e produzione per riviste di design e lifestyle. Ho la passione per i viaggi e quando non sono in giro per lavoro o piacere, mi occupo dell’agenzia giornalistica che ho creato, la Frank Features. Abito con mio marito Morné e i nostri due figli Luc e Guy in un vecchio bungalow: davanti una delle più belle spiagge di Cittö del Capo, la Clifton 4th; dietro le montagne a proteggerci. Insomma, una vita perfetta. Sono irlandese ma ho passato ventisei anni della mia vita a New York. Qui ho studiato arti visive, sperimentando tra cinema e pittura, poi ho scelto la macchina fotografica. Lavoro per New York Times, T Magazine, W Magazine, Vanity Fair Spain, Travel + Leisure. In portfolio clienti che vanno da Visa a Hyatt, mostre in Europa e Stati Uniti.
Dove vivi?
Tra Dublino e New York, ma adesso la residenza principale è in Irlanda. Sono appena tornato a casa.
Com’è?
Una splendida dimora del Diciannovesimo secolo nella zona costiera di Monkstown, in riva al mare. Attraverso la strada e ho davanti la Baia di Dublino. Perfetto. Spesso mi tuffo: l’acqua è ghiacciata al primo impatto, ma ha un effetto corroborante, lava via lo stress.
Ci dici qualcosa dello stile?
La villa è vittoriana: intonaci, pavimenti in legno e splendidi camini sono tutti originali. Dentro, poi, c’è di tutto: quadri, sculture, mobili e tappeti di epoche diverse e provenienti da tutto il mondo.
La camera preferita?
La sala del pianoforte: ha grandi finestre fronte mare.
Pareti bianche o piene di opere?
Non mi piacciono le pareti bianche. Amo essere circondato dalla bellezza, dall'arte e dal colore.
A quali oggetti sei più affezionato?
Agli oggetti non mi affeziono. Contano le persone, contano le mie figlie e la mia splendida moglie.
In ordine di importanza: luce, spazio, arredamento
Luce e spazio si contendono il primo posto. A volte appassionato, a volte polemico.
Dove sogni di vivere?
Dove sono, per ora. Molti anni fa ho posseduto una piccola casa a Filicudi, ma quello era un sogno. SIMONWATSON.COM