Gli scaffali? Display creativi
GIUSEPPE BAVUSO I libri sono sempre meno e i device sempre di più. I contenitori per il living si trasformano in espositori cablati. E brillano di luce propria
1 Vi ricordate gli Anni 80? Le prime pareti attrezzate per arredare il living sono l’immagine di quel periodo. È altrettanto evidente come tutto sia diverso, ora. Certo i libri si sono salvati, ma con l’avvento di internet, specie per le nuove generazioni, i sistemi informativi sono radicalmente cambiati. Il mobile per la zona giorno ne ha preso atto cambiando la configurazione originaria di grande libreria. 2
In breve, il passaggio è questo: da mobile di servizio a oggetto d’arredamento. Espositore più che contenitore. Anziché servire i libri serve se stesso e l’identità variabile del padrone di casa. Può essere utile per piccole collezioni, ricordi di viaggio, fotografie secondo modalità sempre nuove. Abacus di Rimadesio, per esempio, è trasparente, ha mensole sottili, accessori minimal e un sistema di retroilluminazione che esalta il disegno. 3
Trovo fondamentale la sinergia tra progetto e materiale. E considerando che la mia ricerca con Rimadesio è orientata soprattutto verso vetro e alluminio, mi sento davvero rassicurato. Si tratta di materie prime efficaci, straordinarie da immaginare e declinare; rispondono perfettamente alle esigenze funzionali e si possono riciclare al cento per cento. Sia per quanto riguarda gli scarti durante il processo produttivo sia a fine vita. 4
Suggerisco di scegliere sistemi modulari altamente industrializzati. Progetti che sanno evolvere con il variare degli stili di vita e che fin da ora sanno organizzare stereo, playstation, smart tv e cablaggi relativi. Dotati di prese, luci e passacavi, spalle e mensole diventano asole tecniche per un ordine perfetto senza fili a vista. I plus offerti non sono paragonabili ai requisiti di un prodotto artigianale.