— Simon Watson
FOTOGRAFO Dublino, 1960
Ti presenti?
Vivo tra Dublino e New York. Qui ho studiato arti visive e sperimentato tutti i linguaggi dell’immagine – dal cinema alla pittura – prima di concentrarmi sull’obiettivo. Non ho mai lasciato del tutto le mie passioni: quest’estate in Francia ci sarà la prima personale dei miei dipinti. Molte invece le mostre fotografiche in Europa e negli Stati Uniti. Scatto per il New York Times, WMagazine e altre testate.
La città dove ti senti più a casa?
Sto per lo più a Dublino, in una dimora vittoriana che dà su una piccola piazza pittoresca. È un luogo periferico e tranquillo, con il mare di fronte, a soli duecento metri.
Che stile nelle stanze?
Ci sono camini originali e scricchiolanti pavimenti in legno. Non sono sicuro di come descrivere lo stile: direi che l’arredamento riflette i miei viaggi in giro per il mondo. Per trent’anni ho raccolto tutto ciò che mi colpiva.
La stanza preferita e l’oggetto del cuore?
La camera con il mio pianoforte: è grande, con due enormi finestre che si affacciano sull’Irish Sea. È piena di mobili, quadri, foto, oggetti. Sono particolarmente affezionato a una piramide in argilla di Saqqara. Comprata a un souk egiziano, è un souvenir del XIX secolo.
Cosa hai appeso alle pareti?
Il bianco diventa noioso dopo dieci minuti. I miei occhi devono vagare e ho bisogno di arte.
Il rapporto con design e architettura?
Idilliaco. Mi sto persino improvvisando progettista, mi diverto a ristrutturare un antico stabile qui in città.
Come cambieranno le abitazioni nel futuro?
Non riesco e non voglio immaginarlo. Per me la casa ideale è del 1760, nel quartiere georgiano di Dublino.
Dove sogni di vivere?
Ho abitato a Roma, Londra, Parigi, New York e viaggiato in tutto il globo. In verità sto bene qui dove sono. Ogni tanto scappo, poi torno sempre: non mi serve altro. SIMONWATSON.COM