ON SALE
IL ‘ MAGO DEI METALLI’ APRE LE PORTE DELLA SUA ABITAZIONE DI BRUXELLES. UNO SPAZIO INDUSTRIALE DOVE PROGETTA ED ESPONE LE SUE CREAZIONI IN LAMIERA. TUTTE IN VENDITA
Una ex tipografia Anni 30 come fucina di idee. Il designer belga Xavier Lust converte uno spazio industriale e lo trasforma in casa e bottega. Dove tutto è in vendita, anche la scala di ottone dorato che divide i due piani
All’ingresso ci sono ancora le lettere di bronzo ‘Bureaux et Ateliers’ che brillano al sole autunnale. «Venite, c’è altro, vi faccio vedere». Xavier Lust punta il dito verso l’insegna ‘Imprimerie des Sciences’ scritta sulla porta, poi indica la facciata geometrica della piccola palazzina modernista, completamente estranea agli orpelli classici delle dimore ottocentesche adiacenti. «Il progetto dell’edificio, di un certo architetto L. Homez, risale al 1927. È stato una tipografia fino alla fine degli Anni 80. È curioso perché anche il mio nonno paterno era uno stampatore», confida. «Questa casa è venuta da me quasi senza cercarla, come se fossi predestinato». Non è il caso di essere fatalisti, ma trovare una casa così è un bel colpo di fortuna. E nella stessa zona dove già abitava: Ixelles, a sud di Bruxelles. Lust l’ha presa al volo e si è trasferito qui con la compagna Emilie, gallerista d’arte, Rosalie, figlia di Emilie, e l’ultimo arrivato, il piccolo Noah di quasi due anni. Designer belga classe 1969, Lust voleva uno spazio così da una vita: due piani più un ampio basement, perfetti per sistemare la famiglia e aprire uno showroom tutto suo, una galleria dove esporre i lavori più recenti e i best seller della sua produzione. Le due unità principali, l’atelier e l’abitazione, hanno ingressi indipendenti, ma sono unite sul retro da un grande cortile aperto. Quando si dice casa e bottega. «È vero, questo posto mi permette di incontrare clienti e collezionisti, organizzare
eventi, lavorare a stretto contatto con i miei collaboratori, ma anche di ‘staccare’ in qualsiasi momento per raggiungere Emilie e i ragazzi». Nel seminterrato Xavier ha allestito persino uno studio fotografico, sempre illuminato dalla luce che proviene dal cortile. «Uno dei pochi grossi interventi della ristrutturazione. Ho voluto eliminare i vecchi lucernari a cupola per liberare spazio sulla terrazza e poter mostrare i miei pezzi anche all’aperto», dice accomodandosi su PicNik, il tavolo azzurro con panca integrata al centro della corte. «Complice il caldo di questa stagione, di sera mi piace sdraiarmi all’aperto laggiù nell’angolo, sul mio divano Flow, a leggere, rilassarmi o fare yoga. In primavera voglio aggiungere tantissime piante per creare un’oasi urbana privata». Ha le idee chiare Xavier, in casa ha messo in scena un vero e proprio one man show. Arredi e lampade disegnati per alcune delle più prestigiose aziende di design – molte italiane, Driade, De Padova, Mdf Italia, Fiam – si mescolano a edizioni limitate per gallerie come Nilufar, Carpenters Workshop e Galerie du Passage in un percorso che racconta 25 anni di carriera e mille modi di lavorare il metallo: dalla lamiera deformata in 3D – la sua firma – al bronzo fuso, fino all’acciaio ossidato e perforato. Il ‘mago dei metalli’ ha disegnato da sé anche la scenografica scala in ottone che conduce allo showroom. In fondo, la casa è anche il suo test-lab: «Ho sempre vissuto circondato dai miei progetti, così posso
perfezionarli in un secondo momento», ammette. Anche se i lavori a Ixelles sono terminati, Xavier non riesce a concedersi una pausa. Selezionato tra i progettisti che trasformeranno la Gare du Nord di Parigi in vista delle Olimpiadi del 2024, sta creando una scultura per le torri Proximus di Bruxelles e prepara una mostra a Los Angeles presso la galleria Ralph Pucci. «Mi piace sentire l’eccitazione delle nuove sfide. Oggi per esempio siamo stati contattati da un cantiere navale per disegnare uno yacht. Uno degli aspetti fantastici del mio lavoro è essere in grado di ripensare tutto. Senza limiti di scala o tipologia di prodotto». XAVIERLUST. COM