COCKTAILS & FOOD
Eastern Market, il quartiere che prende nome dal mercato ortofrutticolo e floreale più grande d’America, è un laboratorio a cielo aperto, una zona di frontiera e esplorazione soprattutto per i ristoranti sperimentali e l’arte urbana. La scena culinaria di quest’area, tradizionalmente abitata dalla classe operaia, è un interessante mix di giovani chef, tecnologie all’avanguardia e insolite combinazioni di sapori e prodotti agricoli della regione. Takoi, per esempio, esordito nel 2014 come camioncino ambulante di cucina thai, si è evoluto in un pop-up temporaneo fino a diventare ristorante vero e proprio nel 2016. Qualche chilometro più a est, a Midtown, c’è Sfumato: fragranze ricercate ottenute con materie prime locali si mescolano a pietanze e elisir esclusivi. Lo spazio intimo, con 20 posti a sedere, è progettato per essere di giorno una profumeria e bar la sera: «Una goccia di profumo viene aggiunta alla fine della preparazione del cocktail o sul tovagliolo», spiega il fondatore Kevin Peterson. «Alle nostre cene gli ospiti non solo assaporano piatti. Ne sono inebriati». Basta assaggiare Gravitas per farsi un’idea: un drink con aroma di coriandolo, cardamomo, noce moscata, note a base resinosa, mandarino e gelsomino. Gli olfatti fini ringrazieranno. Chi invece vuole provare un’esperienza disco, il Candy Bar, al The Siren Hotel, offre ambientazioni curiose, al limite del kitsch, sotto soffitti rosa confetto. Dopo un Bubble Rum – rum extra dry e sciroppo di gomma da masticare –, vale la pena fare un tour nel palazzo dell’albergo, il Wurlitzer Building, simbolo dell’eredità musicale di Detroit. Nelle bacheche sono custoditi ancora sofisticati strumenti del passato.