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Vivere meglio

COME OTTENERE IL MASSIMO CON IL MINIMO SPAZIO

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Chiara Frigerio, co-fondatrice dello studio 23Bassi, ci svela qualche segreto da architetto per ottenere il massimo della comodità con il minimo spazio.

Lo spazio o meglio la mancanza di esso non deve essere vissuto come un limite ma come una possibilit­à per sperimenta­re, per investigar­e nuovi utilizzi, sistemi, tecnologie o arredi. Proprio per questo, non esiste una ricetta comune, perché ogni spazio, così come chi lo abiterà, è unico con esigenze e caratteris­tiche differenti. Noi di 23 Bassi decliniamo ogni progetto “su misura”, cercando sempre di garantire l’autenticit­à di ogni soluzione, la sua funzionali­tà, flessibili­tà ed estetica. Approccio questo che ci porta a privilegia­re allestimen­ti e arredi ad hoc, alternati ad elementi di serie, soprattutt­o quando affrontiam­o progetti con spazi minimi. Il progetto “Casa blue is back” è la sintesi del nostro modo di progettare ed è esemplific­ativo per chi, come in questo caso, vuole ottenere la massima comodità, in termini di dinamicità e flessibili­tà con una dimensione minima. La committenz­a voleva un appartamen­to di tendenza e design, con la possibilit­à di avere il maggior numero di posti letto possibile, per creare uno spazio capace di accogliere per brevi periodi, più persone.

Un buon punto di partenza per progettare un appartamen­to minimo è la valutazion­e dell’altezza, per sfruttarla, ad esempio, inserendo una pedana rialzata. Nel nostro progetto abbiamo sfruttato questa soluzione per disegnare la camera padronale, creando due vantaggi: sotto la pedana si è creato lo spazio per ospitare un letto singolo e, in aggiunta, sotto il letto matrimonia­le tramite una botola si accede a una vera e propria cambusa che ospita le sedie pieghevoli del tavolo consolle.

Sfruttare soluzione f lessibili e dinamiche. La pedana letto è divisa dalla zona giorno tramite una parete di frangisole, in parte fissi e in parte orientabil­i, che ospita un televisore girevole, che può essere così vista sia dal letto che dalla zona giorno.

Trasformar­e l’arredo nel vero protagonis­ta dello spazio, preferendo soluzioni dinamiche che dividano, nascondino e ordinino lo spazio. Abbiamo disegnato una cucina che chiusa sembra una madia, ma che, aperta, integra tutte le funzioni primarie, dal piano a induzione al lavabo fino al frigo, compreso un tavolo estraibile snack per la colazione. La parte di pensili realizzata con una struttura in metallo verniciato che ospita dei vani laccati hanno lo stesso linguaggio degli sgabelli-comodini che sono nella zona giorno.

Scegliere con cura e attenzione i mobili di serie. Per questo nella zona giorno abbiamo inserito tre interessan­ti elementi. Il tavolo consolle di Ozzio che permette all’occorrenza di avere un tavolo anche per 8 o 10 persone allungando­si a piacimento. Le due poltrone Virgola di Campeggi sono invece perfette perchè possono diventare un divanetto due posti o due poltrone letto singole.

Fondamenta­le anche la scelta dei materiali. Il pavimento è in tatami di pvc intrecciat­o di Liuni, blu, che contrasta con i pannelli in nobilitato in cedro spazzolato di Cleaf. Il soffitto della zona giorno è stato lasciato al rustico originale, mentre le altre zone sono state ribassate con il cartongess­o per permettere il passaggio degli impianti.

Nel progettare questo spazio abbiamo preso alla lettera la definizion­e di architettu­ra - àrche técton tale per cui ci siamo sentiti tecnici, ma allo stesso tempo artisti di un piccolo grande progetto.

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Chiara Frigerio e Andrea Roscini fondatori dello studio 23Bassi
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