La vera età
Anagrafe e biologia non viaggiano sullo stesso binario. Preservare il “capitale giovinezza” si può. Oltre a dieta, fitness e relax, memorizzare: vitamina D e resveratrolo
Check-up olistico Viviamo tutti più a lungo, lo dice l’Istat, e aumenta l’aspettativa futura: per le donne siamo arrivati a 85 anni. Un’altra certezza è che l’età biologica coincide sempre meno con quella anagrafica. Basta confrontare i nostri selfie con le foto delle nostre mamme alla stessa età per rendersene conto. Sembriamo più giovani, anzi, lo siamo. Merito delle nuove conoscenze mediche ma anche di un’alimentazione migliore, dello sport, della cura che dedichiamo al corpo e alla pelle. «Noi specialisti lo verifichiamo ogni giorno: le abitudini quotidiane sono in grado di modificare l’espressione dei geni. Lo vediamo persino nei gemelli identici, con lo stesso dna: se vivono in paesi diversi con altrettanti stili di vita, invecchiano a velocità differenti», spiega con un classico esempio Filippo Ongaro, primo medico italiano certificato in medicina antiaging negli Usa. «Se l’età anagrafica racconta “quanti anni hai”, l’età biologica definisce “quanto bene funzioni”». Misurare però la capacità di adattarsi all’ambiente per vivere meglio è ancora un sogno. «Da molto tempo gli scienziati stanno cercando un “age scanner” perfetto, ma non c’è un consenso scientifico definitivo su un unico test», prosegue l’esperto. «Per questo mi sono orientato su una valutazione più complessiva di una persona, dal punto di vista medico, psicofisico, motorio: quanto bene ci vede e ci sente, come funziona il suo tratto gastrointestinale, la capacità di gestire lo stress, come dorme, quanto regge la fatica, l’attività sportiva svolta, quali eredità ha ricevuto dai genitori. Sono alcune delle domande contenute in un questionario di 25 pagine che propongo ai pazienti all’inizio di un checkup antiaging. Quando mi sono fatto un’idea delle caratteristiche individuali passo a una serie di esami ad hoc per un’analisi approfondita dello stato psicofisico in
relazione all’età: tra questi un profilo ormonale e lipidico completo, un test sullo stato infiammatorio, il dosaggio di vitamine e antiossidanti. Tutto questo per individuare abitudini da modificare e carenze da correggere. Una delle più comuni tra chi lavora tutto il giorno in ufficio è quella di vitamina D: integrarla può essere utile non solo per favorire l’assorbimento di calcio nelle ossa, ma anche per il buon funzionamento di cuore, vasi, sistema immunitario, e per proteggerci dallo stress. Se l’età anagrafica è fuori dal nostro controllo, quella biologica non lo è: intervenendo sull’epigenetica (cioè sull’espressione dei geni) attraverso i quattro fondamenti di una vita sana - alimentazione corretta, attività fisica, integrazione personalizzata e gestione di stress e sfera emotiva - riusciremo a modificare la velocità dell’invecchiamento “visibile”», conclude Ongaro.
Lifting naturale Un ulteriore effetto del trascorrere del tempo è il rallentamento del metabolismo cellulare. Fenomeno che riguarda anche la cute, sempre meno capace di sintetizzare collagene, elastina, acido ialuronico. Ecco perché la pelle ha bisogno di più “carburante” per difendersi e rigenerarsi. David Sinclair, docente di genetica dell’Harvard Medical School e condirettore del centro per i Biological Mechanisms of Aging che da cinque anni collabora con il brand Caudalie, suggerisce una contromisura cosmetica: «La soluzione sviluppata dopo anni di studio è il complesso Vinergy, mix di resveratrolo di vite e betaina di origine naturale (vitamina del gruppo B) che agisce contro la diminuzione progressiva del metabolismo energetico delle cellule». Le proprietà del resveratrolo sono note da tempo e, anche se l’uva non è certo un superfood, ha virtù antiossidanti che è sempre bene capitalizzare. Un altro elemento su cui è bene investire per avere un bonus di longevità è il fitness. L’attività fisica è ormai parte integrante della vita quotidiana e i brand cosmetici si stanno concentrando in questo campo, non solo con trattamenti corpo sempre più evoluti (a breve usciranno creme che si adattano alla temperatura corporea ispirandosi al Bikram Yoga o che si attivano con l’acqua per chi pratica sport in piscina), ma anche soin viso e trucchi che si ispirano al mondo atletico. «Le neuroscienze insegnano che l’attività fisica ha un impatto visivo sul volto: dopo una seduta di fitness sembra più disteso, le
rughe di espressione sono meno intense e la pelle è luminosa grazie alla riattivazione della microcircolazione», spiega Marie-Hélène Lair, direttore della comunicazione scientifica Clarins. «Praticare sport aumenta la produzione di endorfine: l’impatto è positivo non solo su emozioni e mimica facciale, ma anche sui processi di sintesi cellulare. La ginnastica facciale è complementare, perché ha un’azione profonda sui muscoli del viso, livello che non può essere raggiunto dai cosmetici. Non è una pratica recente, ma con l’ultimo trattamento abbiamo sviluppato una nuova tecnica dedicata a tre zone specifiche, che coinvolge una cinquantina di muscoli. I movimenti nelle fasce inferiori hanno un effetto lifting e assottigliano il mento, in quella centrale, dove ci sono i principali responsabili delle espressioni, migliorano la struttura dell’ovale, alzano gli zigomi, e limitano la comparsa delle rughe naso-labiali. Nella parte alta aiutano a scongiurare le rughe profonde tra le sopracciglia e a sostenere la pelle di fronte e tempie. L’ideale è praticarli cinque minuti ogni giorno, la regolarità è importante, soprattutto dopo i 40 anni». Per questo motivo le estetiste Clarins, una volta terminato il protocollo da cabina del Trattamento Lifting Rassodante con Extra-Firming (si può provare presso la Clarins Skin Spa di Virgin Active Collection Milano in corso Como, 110 euro, 90 minuti), insegnano tre esercizi basic. Nota positiva: non servono attrezzi e ogni luogo è perfetto.
UN BALZO VERSO IL FUTURO Esiste un fiore simile alla zampa che caratterizza la specie più atletica del continente rosso. Si chiama Fiore Canguro ed è l’ingrediente emblematico della nuova linea rassodante e antiage Clarins Extra- Firming. Gli etnobotanici della maison, da sempre impegnati nello studio di aree geografiche particolari, si sono spinti fino in Australia incuriositi da questa pianta indigena i cui fiori si raggruppano all’estremità dello stelo. Così riuniti si proteggono dai predatori e creano un’alleanza che attira gli uccelli impollinatori: il colibrì, per esempio, impollina più fiori invece di uno solo. Una vera fonte di bio-ispirazione visto che i laboratori Clarins hanno individuato nella pelle cellule giovani riunite tra loro come i boccioli della pianta del continente rosso: si comportano da “riserve di giovinezza”, insieme hanno un forte potere rigenerante e sono circondate da un ambiente protetto. L’estratto di Fiore Canguro tiene al sicuro e rinforza i legami di questa sorta di vivaio di cellule giovani, proprio come fa il colibrì con la pianta. Una curiosità: non è apprezzata dai marsupiali, ma secondo una tradizione antica, alcuni popoli aborigeni la usano come una sorta di RedBull naturale facendone un decotto energizzante o mangiando i fiori per le virtù nutrienti.