Libri
Un romanzo che è un inno alla vita. Perché anche quando tutto crolla, si può tornare a germogliare
Una botanica degli affetti per tornare a fiorire
«In quello che per molto tempo ho chiamato il giorno del disastro, la città era calda ». E i disastri che si abbattono su Anna, 34enne voce narrante e protagonista di questo romanzo intimissimo e incantato, sono parecchi. La sua amica Maria ha rischiato di morire per un aneurisma. Alessandro, il fidanzato della sorella, ha rischiato di morire per un incidente in moto. Il suo matrimonio, invece, è oltre il rischio: lei e il padre di Nico, il figlio di 4 anni, non riescono più a guardarsi negli occhi, a fare famiglia. La galleria della madre sta chiudendo, le piante del terrazzo hanno sete. In queste pagine di lento rifiorire, ci sono semi che crescono. C’è la necessità di trovare la giusta distanza tra chi si è molto amato e non si ama più e i nuovi amori che paiono germogli spuntati dopo l’inverno dell’anima. Ci sono madri, sorelle, fratelli, nuovi figli, padri assenti e ritrovati. Farfalle che trovano modi per sopravvivere in città. Aeroporti, cartomanti. La voglia di toccare tutto per sporcarsi le mani, farsi corpo e non mente. C’è il prendersi cura delle piante, delle persone, degli affetti. La domanda ossessiva di un bambino «quando si diventa adulti? », che rimette tutto in movimento, spinge a radicarsi al suolo e protendere rami nel futuro. C’è la vita che è il vero nutrimento. La consapevolezza che solo le relazioni ci salvano e che tutti torneremo a fiorire. Anche se non sappiamo dove, anche se non sappiamo quando. HHHH FAREMO FORESTA di Ilaria Bernardini, Mondadori, n 19