COSA NE PENSA...
Racconta il professionista Nikon: «Con l’arrivo della Z 9 ho deciso che fosse ora di passare alle mirrorless. Ho quindi rimpiazzato i miei obiettivi con attacco F Nikon 14-24 mm f/2.8, 24-70 mm f/2.8 e 70-200 mm f/2.8 con i loro equivalenti Z-mount. Ho preferito tenere il Nikon 600mm f4 FL ED VR e l’AF-S 180–400mm f/4E TC1.4 scoprendo che, con l’adattatore FTZ II, anche con queste due ottiche F-mount l’autofocus della Z 9 è veloce quanto quello delle mie D5 e D850 – forse anche un po’ più rapido.
Fotografare uccelli in volo è un ottimo test per verificare le prestazioni del sistema AF della Z 9 nel mondo reale. Ad esempio, ho immortalato gufi di palude in controluce, scattando verso il sole del tramonto nel tardo pomeriggio (una condizione molto impegnativa per qualsiasi autofocus). Ebbene, attivando l’AF-C con AF ad area estesa (L) e rilevamento di soggetti animali, la Z 9 ha subito intercettato e bloccato l’AF sugli occhi dei gufi – funziona davvero!
La maggiore velocità di scatto per le immagini RAW (20 fps contro i 14 della D6) rende più facile cogliere il momento perfetto. Poiché la mirrorless di Nikon non ha un otturatore meccanico, non emette praticamente alcun rumore – il che rappresenta un enorme vantaggio quando si fotografa una fauna selvatica particolarmente “timida”.
La qualità dell’immagine è alla pari, se non migliore, della D850. L’alta risoluzione della Z 9 consente il ritaglio per modificare la composizione dopo lo scatto e permette anche di ridimensionare le immagini senza troppi compromessi ma con l’effetto non secondario di ridurre il rumore delle foto realizzate in condizioni di scarsa illuminazione a ISO elevati. A questo proposito, non avendo la fotocamera né specchio né otturatore, durante le operazioni di scatto non produce alcuna vibrazione meccanica. Grazie anche alla stabilizzazione interna, la Z 9 mi permette quindi di utilizzare un tempo di posa più lento rispetto alla D850 e di tenere più bassi gli ISO per risultati più puliti».