Officina del Vespista Speciale
TUTTI I MODELLI DELLE PRIMAVERA ED ET3
Al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano del 1967 fu presentata una nuova versione, la 125 Primavera che rimase in listino per ben diciassette anni ed è diventata uno dei modelli più apprezzati della Piaggio. A prima vista non appariva molto differente dalla 125 Nuova, ma in realtà presentava parecchie peculiarità sia meccaniche che ciclistiche. La scocca pur essendo simile è tutta nuova, viene rimosso il rinforzo nella parte alta dell’interno scudo, l’interasse passa da 1.165 mm a 1.180 mm, una differenza minima che però fa guadagnare stabilità e agilità nella guida. Chi la conduceva aveva maggior spazio per le gambe soprattutto quando portava un passeggero. Va anche ricordato che nel 1967 tutte le scocche delle small frame 50 N e L furono definite infatti “allungate” per via dell’aumento delle dimensioni. Oltre alle diverse misure nella Primavera, sulla pancia laterale sinistra, compare un bauletto portaoggetti con sportellino e serratura che si chiude utilizzando la stessa chiave del bloccasterzo. Alla sella lunga biposto, ora di serie, viene anche aggiunto un pratico gancio portaborse. Il manubrio è lo stesso della Super e della Nuova ma ornato da una ghiera cromata attorno al fanale. Le manopole fino alla prima metà del 1968 sono di color grigio chiaro con il logo rettangolare, come sulle 50, che successivamente verrà sostituito con il nuovo logo esagonale. Ma le vere novità riguardano il motore che viene potenziato e dotato di maggiore compressione passando da 7,2:1 a 8,2:1, con conseguente aumento della potenza dai 4,8 Cv 4.500 giri/min. della Nuova a 5,6 Cv 5.500 giri/min. L’aumento di potenza la rende più performante in salita e fa salire anche la velocità massima che da 80 km/h passa a 85 km/h. Il carburatore Dell’orto SHB 16/16 della Nuova viene sostituito con il Dell’orto SHB 19/19. Il gruppo termico era dotato di una nuova cuffia di raffreddamento non più in metallo ma in plastica.*