15° Audax delle Marche in notturna
Se c’è un evento che rappresenta il vespismo marchigiano nel suo complesso questo è l’audax delle Marche: 500 km in notturna, da vivere in apnea dalle ore 23:00 del sabato fino a mezzogiorno della domenica. Una prova impegnativa sia per il conduttore che per la Vespa.
Tredici ore in sella senza dormire, passando dal buio freddo e umido della notte al sole rovente estivo, assaporando in questo breve arco di tempo sensazioni contrapposte. Il format è rodato, c’è un club che organizza, quest’anno il Vespa Club Ancona, e alla riuscita dell’evento collaborano lealmente tutti i club delle Marche. Un lavoro di squadra unico in Italia, che assicura un percorso totalmente frecciato e la presenza continua di tanti vespisti disseminati lungo il percorso per segnalare i punti critici. Il ritrovo avviene nel pieno centro di Ancona, in P.za Pertini a pochi metri dal porto dorico. L’ampio slargo illuminato ospita il raggruppamento dei partecipanti e la partenza della prima prova di regolarità. Il gruppo recanatese che mi accompagna è variegato, ne fanno parte un ventenne e perfino una coppia, sono stati sempre a ruota col sorriso, nonostante il ritmo crescente. Ultimati i primi passaggi a cronometro ci siamo diretti verso nord evitando la trafficata statale adriatica. Il ritmo è sostenuto, alle 2 e 40, dopo circa 100 km, ci attende la seconda serie di fotocellule a Pesaro. Compiuto il percorso cronometrico e riempiti i serbatoi ci siamo addentrati, nella notte, per le Gole del Furlo. Generalmente sono luoghi sempre affollati e frequentati di giorno; percorrerli di notte, senza turisti, scorgendo le gole con la sola luce riflessa della luna è stato suggestivo e romantico. Per qualche istante mi sono passate negli occhi le immagini degli audaci di 70 anni fa, quando le loro Vespa argentee solcavano il Paese ai tempi della ricostruzione e il turismo era ancora una chimera. Raggiunta Acqualagna alle 4 e mezza, mentre le prime luci dell’alba facevano capolino dai monti, ci è stato offerto un ottimo caffè dal neocostituito Vespa Club di Fermignano. Oltrepassata Cagli e lo splendido Castello di Frontone, illuminato sapientemente, alle 6 siamo giunti a Fabriano dove il locale Vespa Club ci ha offerto la colazione. Ormai i fanali non servono, il sole illumina ma non ci scalda. Proseguendo il percorso ci addentriamo per Fiuminata e Pioraco, l’umidità si taglia con lo scudo, fa freddo, i vespisti che ci hanno precedu-
ti hanno trovato la nebbia e 12 gradi. Avanziamo verso Camerino che, nelle prime luci del giorno, ci saluta con i suoi cantieri di ricostruzione post sisma. Superata Fiastra, scendiamo al lago, il sole finalmente ci scalda cuore e animo. Inizia l’ascesa a Bolognola, tante belle curve da piegare. In pochi minuti raggiungiamo il paradiso di Pintura. Siamo passati dalla notte sul porto alla mattina in montagna. Altro giro di caffè offerto dagli amici del VC Macerata. Foto, battute, ci sgranchiamo le gambe ma il tempo stringe, calcoliamo che dobbiamo trovarci a Sant’elpidio a Mare per le 11:24, restano da percorrere 120 km di curve e sono le 8 del mattino. Ripartiamo e senza fermarci passiamo Sarnano, Amandola e Comunanza, attraversiamo la val d’aso a testa bassa. Arriviamo a Moresco, siamo in ritardo, i secondi scorrono, ci tuffiamo a Fermo, Monte Urano e finalmente un cartello indica “Sant’elpidio a Mare 10 km”. Sono le 11:15 rimangono 10 km da percorrere in 10 minuti. Il traffico aumenta, è un valzer di marce: prima, seconda, terza, seconda, stop, prima ecc. da ripetere numerose volte. Mi domando quanti cambi marcia ho fatto in 12h? Meglio non saperlo! Raggiungiamo la sede del VC SEM, il luogo in cui è prevista la prova, alle 11:25, sono fuori tempo di 60 secondi: una enormità per i regolaristi, ma nulla se paragonati ai km percorsi! Passo mestamente le fotocellule. Che delusione! Gli inconvenienti accaduti: una freccia non vista nel pesarese che ci ha fatto sbagliare strada e la rottura degli occhiali di uno dei nostri, hanno pesato sulla media. Ripartiamo passando per le strade che percorro tutti i giorni: Morrovalle, Potenza Picena, e Recanati. A Loreto incontriamo i nostri amici del club che ci accompagnano fino al luogo del traguardo dove è predisposto l’ultimo CO. Dopo un pranzo veloce le premiazioni, cala la tensione e gli occhi iniziano a chiudersi. Ha vinto l’assoluto Davide Ciconte del VC Torino con una 125 ETS, una piccola consolazione per me che ho partecipato con lo stesso modello. È stata una competizione sofferta e impegnativa, col risvolto amaro del ritardo al terzo CO. L’ Audax dispensa sempre forti emozioni, non si sa mai come finirà. Prima di partire sei timoroso, mentre l’affronti ti senti di potercela fare… poi basta poco, pochissimo e per pochi secondi sfuma tutto. Per quest’anno non è andata ma ci riproverò! A proposito… chi organizzerà il prossimo Audax?