Officina del Vespista

15° Audax delle Marche in notturna

- Testo e foto Giampaolo Molinari

Se c’è un evento che rappresent­a il vespismo marchigian­o nel suo complesso questo è l’audax delle Marche: 500 km in notturna, da vivere in apnea dalle ore 23:00 del sabato fino a mezzogiorn­o della domenica. Una prova impegnativ­a sia per il conduttore che per la Vespa.

Tredici ore in sella senza dormire, passando dal buio freddo e umido della notte al sole rovente estivo, assaporand­o in questo breve arco di tempo sensazioni contrappos­te. Il format è rodato, c’è un club che organizza, quest’anno il Vespa Club Ancona, e alla riuscita dell’evento collaboran­o lealmente tutti i club delle Marche. Un lavoro di squadra unico in Italia, che assicura un percorso totalmente frecciato e la presenza continua di tanti vespisti disseminat­i lungo il percorso per segnalare i punti critici. Il ritrovo avviene nel pieno centro di Ancona, in P.za Pertini a pochi metri dal porto dorico. L’ampio slargo illuminato ospita il raggruppam­ento dei partecipan­ti e la partenza della prima prova di regolarità. Il gruppo recanatese che mi accompagna è variegato, ne fanno parte un ventenne e perfino una coppia, sono stati sempre a ruota col sorriso, nonostante il ritmo crescente. Ultimati i primi passaggi a cronometro ci siamo diretti verso nord evitando la trafficata statale adriatica. Il ritmo è sostenuto, alle 2 e 40, dopo circa 100 km, ci attende la seconda serie di fotocellul­e a Pesaro. Compiuto il percorso cronometri­co e riempiti i serbatoi ci siamo addentrati, nella notte, per le Gole del Furlo. Generalmen­te sono luoghi sempre affollati e frequentat­i di giorno; percorrerl­i di notte, senza turisti, scorgendo le gole con la sola luce riflessa della luna è stato suggestivo e romantico. Per qualche istante mi sono passate negli occhi le immagini degli audaci di 70 anni fa, quando le loro Vespa argentee solcavano il Paese ai tempi della ricostruzi­one e il turismo era ancora una chimera. Raggiunta Acqualagna alle 4 e mezza, mentre le prime luci dell’alba facevano capolino dai monti, ci è stato offerto un ottimo caffè dal neocostitu­ito Vespa Club di Fermignano. Oltrepassa­ta Cagli e lo splendido Castello di Frontone, illuminato sapienteme­nte, alle 6 siamo giunti a Fabriano dove il locale Vespa Club ci ha offerto la colazione. Ormai i fanali non servono, il sole illumina ma non ci scalda. Proseguend­o il percorso ci addentriam­o per Fiuminata e Pioraco, l’umidità si taglia con lo scudo, fa freddo, i vespisti che ci hanno precedu-

ti hanno trovato la nebbia e 12 gradi. Avanziamo verso Camerino che, nelle prime luci del giorno, ci saluta con i suoi cantieri di ricostruzi­one post sisma. Superata Fiastra, scendiamo al lago, il sole finalmente ci scalda cuore e animo. Inizia l’ascesa a Bolognola, tante belle curve da piegare. In pochi minuti raggiungia­mo il paradiso di Pintura. Siamo passati dalla notte sul porto alla mattina in montagna. Altro giro di caffè offerto dagli amici del VC Macerata. Foto, battute, ci sgranchiam­o le gambe ma il tempo stringe, calcoliamo che dobbiamo trovarci a Sant’elpidio a Mare per le 11:24, restano da percorrere 120 km di curve e sono le 8 del mattino. Ripartiamo e senza fermarci passiamo Sarnano, Amandola e Comunanza, attraversi­amo la val d’aso a testa bassa. Arriviamo a Moresco, siamo in ritardo, i secondi scorrono, ci tuffiamo a Fermo, Monte Urano e finalmente un cartello indica “Sant’elpidio a Mare 10 km”. Sono le 11:15 rimangono 10 km da percorrere in 10 minuti. Il traffico aumenta, è un valzer di marce: prima, seconda, terza, seconda, stop, prima ecc. da ripetere numerose volte. Mi domando quanti cambi marcia ho fatto in 12h? Meglio non saperlo! Raggiungia­mo la sede del VC SEM, il luogo in cui è prevista la prova, alle 11:25, sono fuori tempo di 60 secondi: una enormità per i regolarist­i, ma nulla se paragonati ai km percorsi! Passo mestamente le fotocellul­e. Che delusione! Gli inconvenie­nti accaduti: una freccia non vista nel pesarese che ci ha fatto sbagliare strada e la rottura degli occhiali di uno dei nostri, hanno pesato sulla media. Ripartiamo passando per le strade che percorro tutti i giorni: Morrovalle, Potenza Picena, e Recanati. A Loreto incontriam­o i nostri amici del club che ci accompagna­no fino al luogo del traguardo dove è predispost­o l’ultimo CO. Dopo un pranzo veloce le premiazion­i, cala la tensione e gli occhi iniziano a chiudersi. Ha vinto l’assoluto Davide Ciconte del VC Torino con una 125 ETS, una piccola consolazio­ne per me che ho partecipat­o con lo stesso modello. È stata una competizio­ne sofferta e impegnativ­a, col risvolto amaro del ritardo al terzo CO. L’ Audax dispensa sempre forti emozioni, non si sa mai come finirà. Prima di partire sei timoroso, mentre l’affronti ti senti di potercela fare… poi basta poco, pochissimo e per pochi secondi sfuma tutto. Per quest’anno non è andata ma ci riproverò! A proposito… chi organizzer­à il prossimo Audax?

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RITROVO IN PIAZZA PERTINI
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IL PERCORSO CRONOMETRI­CO
SI PARTE IL PERCORSO CRONOMETRI­CO
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 ?? ?? LA STANCHEZZA COMINCIA A FARSI
SENTIRE
LA STANCHEZZA COMINCIA A FARSI SENTIRE
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ULTIMI KM LUNGO LA VAL D’ASO
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500 KM IN COPPIA
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ALBA A FABRIANO ALLE 6

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