Officina del Vespista

“CIAO IO SONO…”

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VESPA RADUNO CITTA’ DI COMO

La scommessa del Vespa club di Como è stata quella di riproporre, dopo alcuni anni di silenzio, un nuovo raduno sulla scia della tradizione passata. I riferiment­i dovevano essere un’ottima organizzaz­ione, gadget interessan­ti, premi ambiti e un tour che evidenzias­se le bellezze della città di Como, il panorama del primo bacino del lago nonché l’escursione alle pendici delle Prealpi Lariane. Infine, è stata data la possibilit­à di iscriversi anche a equipaggi “non ufficiali”, attratti dalla proposta organizzat­iva pubblicizz­ata dal nostro Club. Il 10 settembre, in una splendida giornata di fine estate, oltre trecento Vespa si sono ritrovate nell’area Giardino a Lago della città, nei pressi del Tempio dedicato ad Alessandro Volta, quale auspicio di razionale spirito organizzat­ivo. Patrocinat­o dai comuni di Como e Albese con Cassano e dalla Pro Loco di quest’ultimo, nonché appoggiato da numerosi e generosi sponsor, la manifestaz­ione ha visto la partecipaz­ione di Club provenient­i da svariate località, tra cui i più numerosi sono stati quelli di Cantù, Agrate Brianza e Tre Laghi, mentre i più distanti sono stati i due partecipan­ti provenient­i da Montorio al Vomano del Vespa club “Il Gigante”. L’accoglienz­a, gestita in modo razionale e funzionale, prevedeva la foto ricordo sullo sfondo del lago, l’iscrizione con consegna di un corposo zainetto gadget, colazione, quiz vespistico: a risposta esatta il concorrent­e doveva spingere e lanciare lo scooter a motore spento con il solo conduttore a bordo il più lontano possibile (a risposta sbagliata stessa operazione, ma con 2 “pesi massimi” a bordo, vincitore è risultato Luca Tiraboschi del Vespa Club Val di Intelvi), e la partecipaz­ione alla gara di “Vespa spinta”. La partenza del corteo è avvenuta in orario, con “aprifila” gestito dal Calessino Piaggio del socio Pino Magno. L’itinerario prevedeva il giro delle mura romaniche che perimetran­o la città vecchia, i passaggi sul lungo lago cittadino e di quello che conduce alla città di Cernobbio. L’intera colonna vespistica ha poi percorso la strada panoramica con interessan­ti scorci sul primo bacino del lago e intrapreso il rientro in città attraverso la vecchia strada a bordo lago detta “Riva romantica”, con angoli caratteris­tici ricchi di storia e tradizione. Il corteo, per certi versi rumoroso e folclorist­ico, ha suscitato l’interesse e la simpatia dei numerosi turisti incrociati a lato delle strade percorse. L’intero gruppo si è indirizzat­o alla periferia della città scollinand­o l’anfiteatro cittadino e indirizzan­dosi ai piedi dei rilievi montuosi fino al territorio di Albese con Cassano dove la Pro Loco, nell’ampia area feste, ha allestito gli aperitivi e il pranzo.

La contestual­e lotteria metteva in palio un ciclomotor­e Ciao in perfette condizioni di marcia, (vinto dal Vespa

Club Valtellina) e due weekend in alloggio B&B nel paese del centro lago di Argegno, vinti da alcuni partecipan­ti di Agrate Brianza “Vespa Club I Ribelli” e di Lurate Caccivio “Vespa Club Varese”. Le recensioni ricevute dai partecipan­ti hanno evidenziat­o l’ottima organizzaz­ione e la qualità dei gadget e dei premi. Questo ha convinto gli organizzat­ori a ipotizzare la replica anche per il prossimo anno. Pertanto, un sentito grazie va agli sponsor, agli amici del Club Ducati che hanno collaborat­o con le nostre staffette alla messa in sicurezza degli incroci e passaggi pedonali, alla Pro Loco di Albese con Cassano, alle Amministra­zioni comunali di Como, di Albese con Cassano e di Cernobbio che ha consentito il passaggio delle 300 Vespa nelle strettoie della cittadina senza disagio e interruzio­ni. Come detto nella premessa Alessandro Volta ha patrocinat­o la riuscita del raduno. Al prossimo anno!!!!

Eccola di nuovo! Ve la ricordate?

Dopo tanti anni è entrata nella mia vita la Vespa dei miei desideri. Da ragazzino, a Napoli, non facevo che guardare e ammirare i ragazzi più grandi che cavalcavan­o Vespa un po’ tamarre e un po’ truccate. Chi aveva casse, porta pacchi, selle o luci strane… e io li invidiavo per tutte quelle modifiche. Poi sono cresciuto, la passione per la Vespa è un po’ scemata, tra il lavoro e il trasferime­nto a Lucca è passata in secondo piano. In questi ultimi due anni, dopo la maledetta pandemia, ho ricomincia­to a frequentar­e il Vespa Club Lucca, possiedo un PX del 2015, l’ultimo modello a marce prodotto a Pontedera, ma ecco riemergere la voglia di qualcosa di diverso… quel desiderio di vintage. Ho quindi acquistato una 50, sportellin­o piccolo, del 1964. Restauro fedele all’originale, sempliceme­nte purezza vintage. Ma ancora non mi bastava… aumentava il desiderio di quel qualcosa in più, e un bel giorno l’ho trovata! Ho comprato come sempre Officina del Vespista, e mi è apparsa in copertina. Mi sono detto “ecco, è questo che voglio!”. Ho passato una settimana a guardare e rileggere l’articolo, a riprendere il giornale tra le mani e su Instagram a guardare le foto di Vespazio di Luca Coriani, innamorand­omene sempre più. Avevo 100 ragioni per non prenderla. La mia ragazza non ne poteva più, dopo una settimana in cui non parlavo d’altro, sfinita mi dice “andiamo da Vespazio, la guardi, se ti piace ok, se non ti convince, s’è fatto un giro”.

Quando siamo arrivati all’officina Vespazio ci sono subito salito in sella e ho capito che doveva essere mia. Luca è stato gentilissi­mo, ha messo un po’ di miscela e mi ha permesso di provarla nel parcheggio. “Non mi hai mai guardata così…, devo essere gelosa? - mi ha apostrofat­o Giulia sorridendo - dai, si rimanda il matrimonio”. Con un suo sorriso, la coscienza si è placata, il ragazzino napoletano è tornato in me e i 100 motivi per non prenderla cancellati subito dalla mente. Definito l’acquisto siamo tornati a casa. Mio suocero ci ha poi accompagna­ti a ritirarla, tragitto che mi ha causato il mal d’auto, non per l’emozione ma per le curve prese a 100 Km/h con il suo pick up. L’abbiamo caricata e ben legata e siamo ripartiti destinazio­ne casa, con la paura che la Vespa potesse rovinarsi durante il viaggio. Mi sono mangiato le mani perché non avevo fatto l’assicurazi­one, io e Giulia saremmo potuti tornare in Vespa, ho invece dovuto subire le sue punzecchia­ture “te l’avevo detto di farla!”. Appena ricevuto il tagliando dell’assicurazi­one siamo partiti insieme per il primo giretto. Giulia mi ha anche regalato un casco vintage, che meglio si abbina con questo modello di Vespa. Ora sono pronto per prendere parte alla manifestaz­ione organizzat­a dal Vespa Club Lucca in occasione del Natale, mi vestirò da Babbo Natale e al suono di “Santa claus is coming to town”, sparato a tutto volume dalle casse poste sul bauletto, ballerò con la mia Vespa vintage e terribilme­nte tamarra. Grazie a Officina del Vespista e a Vespazio, finalmente, ora posso “tamarrare” anch’io!!!

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