Foresta Nera
Il Vespa Club Lörrach avrebbe voluto organizzare questo evento nella Foresta Nera in occasione della celebrazione dell’anniversario del 70° compleanno del club nel 2020, ma il Covid ha interrotto i festeggiamenti.
Quest’anno 99 conducenti di Vespa Faro Basso, provenienti da Germania, Italia, Svizzera e Austria, hanno affrontato il percorso lungo 330 chilometri attraversando la Foresta Nera meridionale e il Markgräflerland. La mattina presto, ancora al buio, partenza dal castello di Rötteln. 91 vespisti sono giunti al traguardo in sella alle loro Vespa, costruite tra il 1947 e il 1956, tra le quali una V98 del 1947, l’esemplare più antico. I piloti hanno impiegato circa 10 ore di guida lungo un percorso molto tortuoso, percorrendo le strade secondarie di montagna e i sentieri, a volte anche sterrati, della Foresta Nera meridionale. L’itinerario si è svolto attraversando il Markgräflerland, toccando le città di Badenweiler, Staufen e Münstertal in direzione Friburgo per poi valicare la gola di Ravennaschlucht, continuando per Titisee, Schluchsee fino al Monastero di St. Blasien orientati a sud fino al Reno al confine con la Svizzera. Lungo il percorso tre i punti obbligatori di controllo timbro e rinfresco. Durante la cena di gala Pasquale Del Sorbo, presidente della VC Lörrach, ha premiato i 99 piloti consegnando personalmente a tutti l’attestato di partecipazione e la tradizionale placca. Premiato anche il gruppo più numeroso di partecipanti: il Vespa Club Sei Giorni di Jesolo, un socio del quale ci fornisce a caldo il racconto della loro esperienza.
“È andata bene – commenta Alessandro Momesso – diverrà un fine settimana che ricorderemo sempre con piacere. Mercoledì sera abbiamo caricato
tutte le Vespa sul bilico di Gianluca Martin e già l’atmosfera era entusiasmante. La Foresta Nera aveva fatto scattare in noi interesse e curiosità, tanto da coinvolgere una ventina di soci. Poi per problemi di lavoro qualcuno ha dovuto desistere, ma altri si sono aggregati. Siamo partiti il giovedì per ordine del “Maestro di Cambusa” Gabriele Marangon (la carrozzina del suo sidecar era più rifornita della Perla Nera di Jack Sparrow), perché dovevamo acclimatarci! Quando siamo arrivati abbiamo trovato ad aspettarci Pasquale, persona squisita conosciuta un po’ da tutti sia per la compartecipazione alle varie manifestazioni del passato ma soprattutto per la sua presenza alla Cronopiave organizzata dal nostro Club. Pasquale, per intrattenerci, ha programmato la serata in un locale dove insieme abbiamo cenato e bevuto dell’ottima birra artigianale. La vista era stupenda, dall’alto si vedeva il Reno che si snoda fra tre stati: Svizzera, Francia e Germania. Vuoi il panorama, vuoi la buona birra… abbiamo esaurito le scorte del locale. Il giorno dopo è stato dedicato alla visita turistica della cittadina popolata da tanti immigrati italiani che ci hanno accolti calorosamente facendoci sentire a casa. Sabato mattina alle 6 suona la sveglia, la temperatura non era più primaverile come il giorno precedente, solo 7 gradi, ma per il buio e per la velocità, quelli percepiti si abbassavano a4. Nel sorteggio dei numeri di partenza di gara io e Pasquale eravamo vicini, per cui abbiamo affrontato insieme tutto il percorso. Partenza dal castello di Rötteln, divisi in 3 squadre. Abbiamo cominciato ad ammirare il paesaggio molto curato e ad apprezzare lo stato delle belle strade, raggiungendo a mezzogiorno e mezzo il primo controllo timbro con ristoro dove ci attendeva una fantastica zuppa con wurstel, lenticchie e pane da inzuppare che ci ha scaldato il cuore. Qui abbiamo perso il nostro sfortunato compagno Diego Sartorello, che per problemi alla Vespa, non ha potuto proseguire. Ripartendo abbiamo incrociato l’amico Roberto Carollo che seguiva l’evento in auto, una buona scusa per fermarci in mezzo al bosco e dal sidecar di Gabriele Marangon estrarre una bottiglia di rum Zacapa, cioccolata calda e sigari per solennizzare l’incontro. Abbiamo quindi raggiunto la parte bassa della Foresta Nera e dopo un lungo giro siamo arrivati sul Reno, che ci ha accompagnato fino all’ultimo punto di controllo timbro nel momento della “golden hour”. Sempre costeggiando il Reno con il sole che tramontava, abbiamo percorso una striscia d’asfalto che saliva e scendeva in mezzo a grandissimi prati verdi sui quali alcuni cavalli galoppavano liberi. Una volta giunti al traguardo a Lörrach l’avventura è terminata con la cena di gala, un’altra bella serata trascorsa tra amici, che Covid e impegni di lavoro non ci avevano permesso d’incontrare negli ultimi periodi”.