LA BIMBA-SIMBOLO
occhi, non risponde agli stimoli. Celeste e Sebastian sono a Bologna per incontrare i due medici, il professore americano John R. Bach, in Italia per un convegno, e il neurologo Marcello Villanova, che hanno scritto un articolo su di loro. Desirée, terza protagonista del lavoro, che vive a Trento, non ha potuto affrontare il viaggio. «Questo è un momento di gioia», dice Marcello Villanova. «Chiunque dovrebbe desiderare di essere qui e vedere in vita questi bambini ammalati di Sma1 ( l’atrofia muscolare spinale di tipo 1, ndr). Celeste, Sebastian, Desirée, dopo le infusioni all’ospedale di Brescia (sette per Celeste, cinque per Sebastian e Desirée), hanno avuto miglioramenti che altrimenti non si spiegano», dicono i medici. «Sono la dimostrazione vivente che le cellule staminali mesenchimali possono restituire tono ai muscoli e ridurre, seppure parzialmente, il respiro diaframmatico, tipico di questa malattia».
UNA DOCUMENTAZIONE PIENA DI DATI CLINICI
I due medici, in realtà, non sono entrati nel merito della travagliata vicenda di Stamina e nemmeno delle modalità con cui vengono preparate le cellule. «Il cosiddetto “metodo Stamina” non è stato pubblicato, e quindi per noi è
Oggi come se non esistesse. Parliamo soltanto degli effetti clinici, quelli che nessuno ha voluto osservare». Il loro studio, di prossima pubblicazione, è corredato di una ricca documentazione. Noi l’abbiamo vista, in anteprima: video dei bambini, prima immobili, che riescono a muovere le gambe; certificati di specialisti, pediatri, neuropsichiatri, logopedisti, fisioterapisti, che attestano miglioramenti sensoriali, dei movimenti, del respiro, la riduzione della scialorrea ( l’eccessiva produzione di saliva) e della stipsi. I progressi sono misurati su una scala internazionale ( la «Chop»), che impiega indicatori pre-