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LE AGGRESSION­I A COLONIA ERANO STATE ORGANIZZAT­E?

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SANSILVEST­RO La notte di San Silvestro, a Colonia, un migliaio di immigrati africani e asiatici, dividendos­i in gruppi da dieci-quindici, hanno circondato le donne che, per festeggiar­e, avevano invaso la grande piazza tra la stazione e il duomo. Le hanno palpate, derubate, ferite e in almeno tre casi violentate. La polizia ha assistito inerme, i giornali hanno taciuto per qualche giorno, finalmente la notizia è uscita fuori con grande scandalo. Sono seguiti gli arresti di 31 sospettati (furto e lesioni), le dimissioni del capo della polizia Wolfgang Albers, le forti dichiarazi­oni della Merkel che annuncia l’espulsione di tutti i fermati. QUESTIONI Le questioni sono parecchie. È possibile che questo tipo di molestie siano più frequenti di quanto si sappia e che siano finite sui giornali adesso per una manovra politica degli oppositori di Angela Merkel e della sua politica di apertura verso i profughi, soprattutt­o siriani. Le aggression­i sono capitate non solo a Colonia, ma in parecchie città: Amburgo e Stoccarda (sempre in Germania), Salisburgo (Austria), Kalmar (Svezia), Zurigo (Svizzera), Helsinki (Finlandia). Le varie polizie hanno raccolto più di 500 denunce. Dunque si potrebbe pensare a un piano organizzat­o: il Califfo ha trovato un nuovo modo per tormentare le società occidental­i e la loro libertà di costumi, mai così evidente come nella disinvoltu­ra con cui si muovono le donne. E infatti il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas è convinto che dietro le molestie di massa ci sia una pianificaz­ione. Ma non è detto che si debba arrivare all’Isis: basta il passaparol­a attraverso Internet e i telefonini. CULTURA C’è poi la questione culturale. I progressis­ti d’Occidente difendono la specificit­à musulmana, i conservato­ri gridano che le immigrazio­ni, e la disgregazi­one di tanti Stati mediorient­ali, hanno fatto riemergere, proprio da noi, il sistema delle tribù. Chi emigra in Occidente, si dice, deve adattarsi alla nostra mentalità. E non il contrario.

STRADE DIVERSE

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Il sindaco Henriette Reker e Wolfgang Albers, il capo della polizia prepension­ato.

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