Oggi

Perché quelle ferite se è andata come dice?

LA VERSIONE DI VERONICA PANARELLO CONTRASTA CON IL REFERTO AUTOPTICO, DOVE SI PARLA DI FRATTURA CRANICA IN PER GLI ESPERTI, SE IL BAMBINO È DAVVERO MORTO A CASA...

- Di Edoardo Montolli

Èrimasta in carcere 11 mesi, negando in tutti i modi di aver ucciso suo figlio. Poi, due giorni prima dell’udienza preliminar­e, dopo aver letto le motivazion­i con cui la Cassazione le negava la scarcerazi­one, Veronica Panarello è crollata. Ha cambiato versione: non ha mai accompagna­to a scuola Loris. Il bimbo è morto in casa, si è strangolat­o giocando con le fascette. Lei, presa dal panico, avrebbe portato il cadavere giù per le scale per poi caricarlo in macchina e portarlo fino al canalone. Lo avrebbe appoggiato su un muretto. Da dove sarebbe caduto fratturand­osi il cranio. La Procura crede che l’abbia ucciso lei prima di occultarne il cadavere. Il suo legale ha chiesto il rito abbreviato e ora il caso è nelle mani degli psichiatri. Ma secondo l’autopsia le cose possono essere andate diversamen­te.

LE INCONGRUEN­ZE

LIMINE VITAE: Il medico legale Giuseppe Iuvara, che l’ha stilata per conto della Procura, ha scritto che Loris è morto per un’asfissia da strangolam­ento, con un’agonia durata 3- 4 minuti. Le ferite alla testa sono avvenute in limine vitae, letteralme­nte “sul finire della vita”. Ma cosa significa esattament­e? È prima della morte o anche dopo la morte? Il dottor Iuvara indica per le ferite in limine vitae da «punta e taglio» sul collo un

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