Perché quelle ferite se è andata come dice?
LA VERSIONE DI VERONICA PANARELLO CONTRASTA CON IL REFERTO AUTOPTICO, DOVE SI PARLA DI FRATTURA CRANICA IN PER GLI ESPERTI, SE IL BAMBINO È DAVVERO MORTO A CASA...
Èrimasta in carcere 11 mesi, negando in tutti i modi di aver ucciso suo figlio. Poi, due giorni prima dell’udienza preliminare, dopo aver letto le motivazioni con cui la Cassazione le negava la scarcerazione, Veronica Panarello è crollata. Ha cambiato versione: non ha mai accompagnato a scuola Loris. Il bimbo è morto in casa, si è strangolato giocando con le fascette. Lei, presa dal panico, avrebbe portato il cadavere giù per le scale per poi caricarlo in macchina e portarlo fino al canalone. Lo avrebbe appoggiato su un muretto. Da dove sarebbe caduto fratturandosi il cranio. La Procura crede che l’abbia ucciso lei prima di occultarne il cadavere. Il suo legale ha chiesto il rito abbreviato e ora il caso è nelle mani degli psichiatri. Ma secondo l’autopsia le cose possono essere andate diversamente.
LE INCONGRUENZE
LIMINE VITAE: Il medico legale Giuseppe Iuvara, che l’ha stilata per conto della Procura, ha scritto che Loris è morto per un’asfissia da strangolamento, con un’agonia durata 3- 4 minuti. Le ferite alla testa sono avvenute in limine vitae, letteralmente “sul finire della vita”. Ma cosa significa esattamente? È prima della morte o anche dopo la morte? Il dottor Iuvara indica per le ferite in limine vitae da «punta e taglio» sul collo un