GAMBE LEGGENDARIE
nel film Viale del tramonto (interpretato da Erich von Stroheim), in adorazione di Norma Desmond (impersonata da Gloria Swanson). Ma Norma era un’attrice infelice, decaduta e decadente. Silvana era invece felicissima, piena di energia, sempre in pista. Guardavo ammaliata questa vamp sicurissima di sé, restituendole il suo momento di gloria nell’ascoltare con umiltà episodi del suo passato. Ma ero affascinata anche dai progetti che infiammavano il suo futuro. Viveva il suo mito in un eterno presente. Si rivolgeva a me come a una ragazzina che deve imparare, e io lo accettavo adeguandomi. Diceva che noi non eravamo vere dive, loro erano tutta un’altra cosa. Si sentiva una sex symbol, non un monumento come le colleghe Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Silvana era del tutto a sé stante, non ridimensionabile. Lo dico senza antipatia. Le era estranea - penso - la dimensio- ne della “normalità”, come nel caso di Lucia Bosè o Virna Lisi. Il suo era il divismo di un’altra epoca. Fiera di sé, era incapace di riconoscere gli anni che passano, come se nulla la potesse scalfire. Ritengo che per lei il tempo non avesse senso, come se si fosse fermato. Per questo, forse, la sua vita è Silvana Pampanini a 25 anni,
in un’immagine del film L’inafferrabile 12 (1950). Qui mostrava le bellissime gambe, di cui andava
orgogliosissima. stata vissuta in modo vittorioso. Mi parlava della sua bellezza, delle sue gambe infinite, dei suoi corteggiatori, dei gioielli che ancora riceveva. Diceva che l’aspettavano a Saint-Tropez per fare sci nautico o a Sankt Moritz per sciare sulla neve. Non capivo quanto ci fosse di vero o di falso nei suoi racconti, dove stesse la realtà e dove il romanzo. Ma era divertente, dotata di un autentico talento da affabulatrice. Non potevo non chiederle di Totò, che nutrì per lei una forte passione: mi confessava che non ci fu niente tra loro, lo trovava troppo brutto, per carità! Ho l’impressione che non fosse una donna che si lasciava prendere dai sentimenti. A volte i sentimenti sono una fregatura, ne so qualcosa anch’io. Silvana Pampanini aveva avuto amanti, uomini belli e ricchi. Non ho dubbi: il suo vero grande amore era lei stessa.
(testo raccolto da Mauro Gaff uri)