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TRE DOMANDE A

- Mariagiova­nna Capone

Uno scrittore inglese cerca idee per il suo nuovo romanzo, destreggia­ndosi tra equivoci e litigi tra le due donne, sedute spiritiche e apparizion­i spettrali. È Spirito allegro di Noel Coward in un nuovo allestimen­to prodotto da Diana Oris che riporta in teatro Leo Gullotta diretto da Fabio Grossi. In scena dal 15 al 17 gennaio a Fano, dal 5 al 7 febbraio al Duse di Bologna, dal 12 al 21 febbraio a Palermo. Perché proprio questa insolita commedia? «Perché il pubblico ha bisogno di prodotti di classe, eleganti, non volgari, ironici, sagaci e volevamo anche qualcosa di innovativo. Lo spettacolo riproduce maniacalme­nte quegli anni: i costumi d’epoca, la scenografi­a, gli oggetti di scena, perfino le musiche che fanno da tappeto sonoro sono degli anni Quaranta. Ma c’è anche la tecnologia: usiamo un video mapping in 3D per rendere al meglio la presenza dei fantasmi». Il 9 gennaio dove ha festeggiat­o i 70 anni? «Sul palcosceni­co, come è giusto che sia. Ero in tournée all’Ambra Jovinelli di Roma. Poi con pochi e selezionat­i amici, quelli veri, abbiamo mangiato un boccone, parlando guardandoc­i negli occhi, lasciando spenti i cellulari». Presto la vedremo in television­e? «Su Rai 1 andrà in onda Catturandi, una fiction dedicata alla squadra che compie operazioni antimafia in Sicilia; io interpreto un avvocato subdolo».

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