DOPO OMERO, CHE LITI IN FAMIGLIA
La conflittualità fra padri e figli? Affonda le sue radici nei secoli passati. Su questi temi ha indagato Eva Cantarella, che nell’ultimo libro, Non sei più mio padre. Il conflitto tra genitori e figli nel mondo antico (Feltrinelli, 160 pagine, 14 euro), fa un excursus sulla storia della famiglia nel mondo greco. Leggendo l’Odissea i rapporti fra i genitori e la propria prole sembrano perfetti. «La poesia di Omero raccoglie il patrimonio orale: lo scopo di quelle narrazioni era proporre modelli di comportamento, i quali prevedevano l’obbedienza assoluta da parte dei figli. Passando all’epoca successiva, dove le fonti sono diverse, magicamente appaiono anche i conflitti». Causati da? «Ragioni economiche. Ai tempi il patrimonio familiare passava alla prole solo dopo il decesso del padre, che poteva sopraggiungere anche tardi. I figli, che magari avevano già ottenuto un proprio spazio nella scena pubblica, soprattutto man mano che la società greca diventava più aperta e democratica, mal digerivano questa dipendenza economica in età adulta». Il premier Renzi, rifacendosi a un libro di Massimo Recalcati, ha parlato di «generazione Telemaco», riferendosi ai giovani d’oggi. Un paragone azzeccato? «Telemaco a me è sempre parso un’assoluta nullità. Un figlio obbediente, ma psicologicamente inesistente». GRANDE STORIA Il libro sui padri edito da Feltrinelli.