L’ ANIMATORE DIGITALE ENTRA NELLE CLASSI
Dal 16 marzo, nelle scuole italiane, debuttano 8.500 animatori digitali, docenti di ruolo vocati alla tecnologia che avranno il compito di seguire, per il prossimo triennio, la digitalizzazione della loro scuola. Per la loro formazione sono stati stanziati 850 mila euro; a ogni scuola, come primo supporto, saranno assegnati mille euro per la realizzazione di attività e progetti.
Gli insegnanti designati, uno per ogni istituto, dovranno organizzare attività e laboratori per formare la comunità scolastica sui temi del PNSD, il nuovo Piano nazionale scuola digitale del ministro Stefania Giannini. Dovranno individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili (aule, biblioteche multimediali, ammodernamento di siti); diffondere una cultura digitale coinvolgendo i membri della scuola, e soprattutto stimolare la partecipazione e la creatività degli studenti.
Chi teme l’abuso di strumenti elettronici stia tranquillo. Compito degli animatori digitali è fare in modo che tablet e lavagne interattive multimediali diventino alleati ma non nemici. «Un tablet non sostituisce l’uso di forbici, fogli e matite, per creare un libro in classe con i bambini», spiega Gabriella Fontana, animatrice digitale in una scuola elementare milanese. «La navigazione sulla lavagna interattiva non prende il posto della gita, ma ci aiuta a stabilire l’itinerario insieme ai bambini in classe. E poi si parte, per l’esperienza diretta».