SAI CHI È QUANDO VIVI CON LUI
L’ANIMA GEMELLA NON ESISTE. SOLO CONDIVIDENDO TUTTO SI CONOSCE DAVVERO IL PARTNER
Cara Maria io e il mio ragazzo ci siamo sposati dopo due anni di fidanzamento: stessa età (32), stesso lavoro, stessi valori. Ma, a pochi mesi dal matrimonio, cominciano a emergere alcune diversità che si stanno ingigantendo al punto di darmi a volte l’impressione di vivere con uno sconosciuto. Ignoravo la sua impulsività, non sapevo che fosse in guerra per l’eredità con la seconda moglie di suo padre, non sospettavo che fosse umorale e ipocondriaco… La sola certezza è che tra noi c’è ancora amore. Ma sono molto pessimista sul futuro di un’unione senza affinità.
NMeg, e-mail on sempre l’amore è cieco, però le presunte affinità spesso diventano una benda. Quando si vuole conquistare una persona, per prima cosa si cerca di capire quello che si aspetta, quali sono i suoi punti deboli, che cosa le piace o non sopporta. E ci si adegua. Vale per lei come per lui: la reciproca conoscenza è in pratica una recita mirata a porgersi al meglio e creare nel/nella partner la certezza di aver trovato l’anima gemella. In realtà in natura non esistono due individui identici. Ma, una volta che l’amore si è radicato, l’appagamento è tale che
di Maria Venturi molte donne si riconosceranno nella tua lettera. Con la vita a due si condivide tutto: spazi, malumori, beghe familiari, routine. E se in casa c’è un solo bagno, anche il modo diverso di schiacciare il tubetto di dentifricio o quattro capelli dimenticati nel lavabo possono creare un moto di fastidio. Le unioni-blitz sono una nuova tendenza che è tracimata dal mondo dei vip e oggi coinvolge anche le persone comuni: lei e lui, innamoratissimi, si sposano e dopo pochi mesi sono già in crisi e corrono dall’avvocato.
La motivazione è sempre la stessa: la scoperta di ritrovarsi con una persona sconosciuta, diversa da sé e da quella che si credeva di conoscere a fondo. Se però l’amore sopravvive al crollo dell’illusoria affinità e non emergono incompatibilità patologiche, perché lasciarsi andare al disfattismo? Il disagio e la paura paralizzano il rapporto rendendo davvero abissali le diversità. Il rimedio è “integrarsi” all’altra persona: cercando nuovi elementi di contatto, conciliando le esigenze diverse, creando nuove affinità. I divorzi “grigi”, quelli degli anziani che non si sopportano più, nascono proprio dall’aver disatteso questo impegno.