51 MILA OCCUPATI E 50 MILA DISOCCUPATI IN PIÙ: POSSIBILE?
clienti offre energia green, prezzo bloccato per 12 mesi e un risparmio di 50 euro sottoscrivendo “Speciale Luce”, e di altri 50 con “Speciale Gas”.
A chi ha Sky da almeno un anno, poi, Eni propone
“Sottocontrollo”: prezzo della componente energia fermo per tre anni e, come per Enel, 50 euro di sconto sia per la fornitura di gas che per quella della luce. Dal 6 giugno c’è anche
“Canonezero” del gruppo Ascopiave
che si fa carico dell’imposta con i nuovi clienti luce e gas.
Il costo dell’energia delle offerte?
Varia da 0,061 euro/kWh di Eni (per il gas 0,26 euro/Smc) agli 0,0635 di Enel (gas a 0,27/Smc), mentre Edison offre sia una tariffa monoraria (0,066 euro a kWh) che una bioraria (0,079 di giorno, 0,059 di notte e nei week-end), ma rimborsa integralmente il canone con la sola fornitura elettrica. Non sono i prezzi più bassi del mercato, ma lo sconto è allettante. E, se i vostri consumi sono contenuti, anche conveniente. di atti appositi, da consegnargli presso la sua abitazione. In caso di assenza del destinatario o di familiare convivente o del portiere, cui consegnare l’avviso, lo stesso codice consentiva e consente ancora il deposito di quell’atto nella casa del comune di residenza, con contestuale affissione di apposita comunicazione sulla porta di casa e successiva raccomandata all’indirizzo anagrafico. La raccomandata si considera ritualmente consegnata, oltre che all’atto del ritiro, anche per la sua compiuta giacenza.
Poteva, dunque, accadere che l’imputato, ignaro di aver assunto tale ruolo, venisse processato in contumacia e anche condannato a sua insaputa,
ad esempio ove non abitasse nel luogo in cui risultava residente. Anche per prevenire tali inconvenienti, si è stabilito che, in difetto di prova certa che l’imputato sia stato davvero informato e se non si presenta in aula, il processo rimanga sospeso, fino al momento il cui quella prova non verrà raggiunta.
STRANOQualche giorno fa l’Istat ci ha comunicato un dato molto strano: è aumentato il numero di coloro che lavorano, cioè gli occupati; ed è aumentato anche il numero di coloro che non lavorano, cioè i disoccupati. In cifre: occupati nel mese di aprile rispetto al mese di marzo, +51 mila; disoccupati nel mese di aprile rispetto al mese di marzo, +50 mila. Apparentemente incomprensibile.
Il punto è che quando diciamo «occupati» e «disoccupati», tutti noi pensiamo a numeri che si riferiscono all’intera popolazione italiana di occupati e disoccupati. Invece non tutti coloro che non lavorano fanno parte della classe dei disoccupati. L’Istat infatti considera «disoccupati» solo coloro che non trovano lavoro avendolo cercato. Mentre chi non studia e non cerca lavoro non è inserito in nessuna categoria, e perciò non fa né numero né statistica. Quindi, i dati di cui sopra vanno letti così: in aprile, rispetto a marzo, è cresciuto di 51 mila unità il numero di coloro che, cercando lavoro, lo hanno trovato; in aprile, rispetto a marzo, è cresciuto di 50 mila unità il numero di coloro che si sono messi a cercare un lavoro, peraltro senza ancora trovarlo. In questo modo, le cifre all’apparenza contradditorie, tornano ad avere senso.
Quelli che non fanno niente, che non studiano e non cercano lavoro, sono molti in Italia, Paese che detiene il record di questa classe speciale di giovani. Si tratta dei Neet (Not in Education, Employment or Training) o semplicemente Inattivi. Quanti sono, nella classe 15-24 anni? Il 75%. Come mai un numero così alto? Per colpa della generazione dei cosiddetti baby boomer (nati tra il 1945 e il 1955) «i primi nella storia ad aver disobbedito ai padri, per obbedire ai figli» (Antonio Polito). Iperprotetti e poco preparati a causa del degrado di licei e università, i Neet vivono, grazie a mamma e papà, la vita dorata dei nullafacenti. Unica consolazione: a quanto pare, adesso sono un po’ meno.
DISOCCUPATI INATTIVI MINISTRO OTTIMISTA
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