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S.O.S. femminicid­io Già 41 uccise: è strage continua

LA TRAGEDIA DI ROMA E QUELLA DI MILANO SONO SOLO GLI ULTIMI CASI DI UNA MATTANZA CHE DALL’INIZIO DELL’ANNO SCONVOLGE L’ITALIA. «PER PREVENIRE BISOGNA PARLARNE A SCUOLA E A CASA», DICE L’ESPERTO. PERCHÉ IL NEMICO SPESSO SI NASCONDE IN FAMIGLIA

- Di Marianna Aprile

Sara Di Pietranton­io è stata uccisa a Roma, dall’ex fidanzato Vincenzo Paduano, il 29 maggio scorso. Due giorni dopo, a Cassina de’ Pecchi (vicino a Milano), Maria Teresa Meo, 40 anni, ha cercato invano di difendersi dalla coltellate che suo marito Giulio, 45, le ha inferto prima di piantarsi la lama nel petto. La figlia più grande, 14 anni, li ha trovati così quando è tornata da scuola. Tre giorni dopo, a San Felice sul Panaro ( provincia di Modena), Kamaljit Kaur, 63 anni, è stata uccisa dal suo vicino, che le ha sparato al termine di una lunga serie di liti e poi ha tentato di far esplodere la casa. Donne morte per mano di uomini incapaci di accettare la loro indipenden­za e le loro scelte, o che in loro vedeva- Sara Di Pietranton­io, 22, ai tempo della relazione con Vincenzo Paduano, 27, che l’ha uccisa il 29 maggio. no il riflesso del proprio fallimento. Nel 2015 in Italia i femminicid­i sono stati 138 e tra gennaio e maggio del 2016, secondo il monitoragg­io del blog collettivo del Corriere della Sera - La 27esima Ora, le vittime sono già state 41. «I nostri dati parlano invece di 55 donne uccise, ma sono provvisori e saranno vagliati caso per caso dal ministero dell’Interno solo a fine anno», dice il dottor Fabio Piacenti, presidente di Eures ( eures.it), che ha da poco pubblicato uno studio sul femminicid­io in Italia negli ultimi cinque anni.

TRIPLICATI IN 20 ANNI

«Il 70 per cento delle vittime viene ucciso all’interno della famiglia e il 23 per cento all’interno della coppia; nel 44,2 per cento dei casi, l’omicida dopo si suicida o almeno ci prova; nel

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