Un posto al sole »
UNA DONNA DAI DUE VOLTI DIFENDE A SPADA TRATTA. E SPIEGA PERCHÉ TUTTE E DUE RACCONTANO NAPOLI
Gomorra, nella serie tratta dal libro di Saviano. A destra, in una scena di Un posto al sole, Cristiana è nei panni di Manuela, con l’ex fidanzato, Niko Poggi, interpretato da Luca Turco, 26, e con il piccolo Jimmy. « Gomorra è stata l’avventura più affascinante della mia vita», spiega la giovane attrice. martedì sera ascolti record per una tv a pagamento: oltre un milione e centomila spettatori medi. Un dato raggiunto soltanto dalle partite dei Mondiali di calcio o dalla finale di X Factor, tanto per rendere l’idea.
«SONO ANTI-EROI»
La Dell’Anna interpreta Patrizia Santoro, la ragazza di Secondigliano che tiene i collegamenti tra il segregato boss in declino, don Pietro Savastano, e il turbolentissimo mondo esterno. In virtù della sua duplice esperienza, Cristiana è la persona ideale per affrontare l’argomento. «Io ho recitato in Un posto al sole. E non lo rinnego. Per me è stata un’avventura umana e professionale fondamentale. Sono cresciuta tanto, grazie anche ai consigli di attori straordinari, come Marzio Honorato e Mariangela D’Abbraccio». Tutto ciò detto… «Tutto ciò detto, è evidente che si tratta di due prodotti del tutto diversi. Ma sono entrambi perfetti, nel loro genere. Un posto al sole sa narrare gli aspetti positivi di Napoli. Che esistono, eccome se esistono. A suo modo è radicato nella realtà, come dimostra il ventennale successo che riscuote. Semplicemente ha un’altra angolazione, rispetto a Gomorra. Che, invece, si cala negli abissi più oscuri della città. Per descriverli senza infingimenti. Questa serie racconta la verità. E la verità è sempre educativa. Io stessa ho imparato molto. La faccenda della pretesa emulazione è una baggianata», rincara la dose con solare fermezza Cristiana, indignata, più che incredula. In effetti, sarebbe come sostenere che la saga del Padrino ha favorito la mafia siciliana. «Esattamente», si scalda sempre più la Dell’Anna. «Il ragazzino dei quartieri disagiati di Napoli non si mette a imitare i boss di Gomorra, che sono tutti anti-eroi. Il suo problema è altrove. Il suo problema, drammatico, risiede nella mancanza di modelli culturali e sociali cui attingere. Noi rappresentiamo