Oggi

«QUANTA PAURA!»

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una realtà terribile in modo crudo. Ma la conoscenza è l’unica possibilit­à di modificare le cose». I tempi dei panni sporchi da lavare in casa sono lontani, per fortuna. «Infatti. E trovo ingiusto che qualcuno sminuisca il nostro lavoro in questo modo». La querelle può essere derubricat­a alla voce provincial­ismo italico. La seconda serie di Gomorra, all’incirca come la prima, è stata venduta in oltre 130 Paesi nel mondo. In un tripudio di recensioni positive. Un successo globale. E Cristiana ci ha messo del suo, con so. Perfino la febbre m’è venuta, per l’euforia. Mi rivedo a casa le puntate in continuazi­one per convincerm­i che sia tutto vero. Che sono lì davvero, assieme a questi attori bravissimi, in una serie che mi ha arricchito a 360 gradi. Il mio personaggi­o ha preso «La notte prima dell’esordio a Gomorra, tremavo», confessa Cristiana, con Fabio de Caro, 42, ribattezza­to «Malammore». Il giorno successivo, all’improvviso, è successo qualcosa. È scattato un clic nella mia mente. Sempliceme­nte, ho smesso di pensare in negativo. Anzi, forse ho smesso di pensare proprio. Mi sono lasciata andare. Ho seguito il flusso. Gomorra è girata in modo molto creativo. Si costruisce tutti insieme ogni singola scena. I ritmi di lavoro sono serrati. La qualità alta. Temevo di non farcela a reggere. Invece è andata bene, a quanto pare», ammette con stile piuttosto britannico. di due sorelle gemelle: Manuela e Micaela Cirillo. Non so cosa combinerò nell’immediato. Per ora devo smaltire la piacevolis-

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