Oggi

Stonati alla riscossa

C’È CHI PROPRIO NON RIESCE A SEGUIRE LE NOTE E CHI, PER CANTARE, DEVE SOLO VINCERE LA TIMIDEZZA. «LA VOCE È COME LA PUNTA DI UN ICEBERG, IN PROFONDITÀ CI SONO I SENTIMENTI» , DICE IL MAESTRO TRAMONTIN. NOI ABBIAMO SEGUITO UNA LEZIONE PARTICOLAR­E

- Di Alice Corti - foto Fernando Arias/Contrasto

Ho sempre pensato di essere stonata. Per questo ho deciso di seguire un pomeriggio di lezioni del corso di canto per stonati della Verdi di Milano. Ma, quando ho provato a tirare fuori la voce davanti all’insegnante, mi sono impression­ata: a stento sono riuscita a credere a quello che avevo appena sentito. «È stonato chi ha mancanza di ascolto. E convincers­i di esserlo davvero è semplice: basta solo che, da piccoli, ce lo abbia detto uno dei nostri genitori, o un insegnante. A quel punto il bambino lascia spazio alla timidezza e si blocca. Gli stonati veri sono meno di quelli che credono di esserlo».

UN CORO ETEROGENEO

A spiegarmi tutto questo è il Maestro Maria Teresa Tramontin, mezzosopra­no del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, direttore del Coro di Voci Bianche de laVerdi e “anima” di quello che ormai, come dice lei, «è stato ribattezza­to il coro degli stonati». Dal 2011, anno in cui ha debuttato il corso, gli iscritti sono passati da 60 a 190. Tra loro - con una netta maggioranz­a di donne - ci sono ingegneri, artisti, pensionati, casalinghe, liberi profession­isti. Tutti accomunati dalla difficoltà di cantare. Barbara, 59 anni, mi racconta: «Sono andata a un concerto di Mika e mi sono chiesta: “Se lui si diverte così tanto a cantare, perché io non posso anche se mi dicono che sono stonata?”, e allora mi sono iscritta qui». Anna è la “veterana” del gruppo: ha 86 anni e, ogni giovedì, frequenta il corso con la nipote e un’amica. Poi c’è Angela, che da ragazzina fu quasi allontanat­a dal coro della chiesa: questa è la sua rivincita. «Invece la musica fa e deve fare parte della vita», mi dice Tramontin. «Tutto è fatto di note, dal suono del telefono al canto degli uccellini. I bambini dovrebbero essere avvicinati di più alla musicalità: mai dire loro che sono stonati, piuttosto cantate con loro e fateli divertire con le canzoncine». Oggi, nell’Auditorium di Largo Mahler, è il turno dei principian­ti: circa 70 persone, divise in due gruppi. Maria Teresa Tramontin mi accoglie

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