La conferma dell’esperto: «Stonati si diventa »
«Stonati non si nasce, ma si diventa». Parola di
(nel tondo), primario emerito dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. «La capacità di controllare la propria voce e, quindi, l’abilità a non stonare, dipende dal livello di maturazione delle funzioni cerebrali coinvolte nelle competenze musicali. Questa maturazione inizia da piccoli ed è un processo simile a quello che porta un bambino a imparare a parlare: l’ascolto dei suoni, il ripeterli e modificarli quando si sbaglia alla fine migliora l’esecuzione. Questo vale sia per l’utilizzo del linguaggio sia per la capacità di dare alle corde vocali la giusta tensione per intonare un intervallo musicale. In altre parole: se una persona non è stata esposta alla musica durante l’infanzia, ha certamente più difficoltà a controllare la propria voce e, quindi, a cantare in modo intonato». «I geni musicali esistono e sono talenti naturali. Ma questo non significa che solo loro siano capaci di essere intonati. Tuttavia, c’è una piccola parte della popolazione che può essere definita a tutti gli effetti stonata. Sono le persone che soffrono di amusia, una condizione caratterizzata dall’incapacità di distinguere i toni musicali e, quindi, di imparare a cantare. Ma su 100 persone che si definiscono stonate, solo 7-8 soffrono realmente di amusia». «Non è mai troppo tardi per diventare intonati. Certamente, non si potrà imparare come fanno i bambini, ma esistono dei metodi dedicati agli adulti che possono aiutare a sviluppare certe abilità. Un po’ come quando un adulto impara a suonare uno strumento: con il giusto addestramento può ottenere buonissimi risultati, anche se difficilmente potrà acquisire la stessa naturalezza di chi ha imparato già da piccolo».